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BANDIERA BANDIERA GIALLA di Ugone di Certoit E CCOLA là, la loro Pa squa: appesa a milioni di ganci, sanguinante; poi agli arrosti, alle spezie, giù bicchieri d'alcool, mucchi di sale, nuvole fetide di sigaretta, e quelle bestiali uova di cioccolata con dentro ciarpame. Che felicità! Che gioia di ritrovarsi! La famiglia, intoccabili cellule tumorali in metastasi senza fine, si riscalda, si surriscalda, tra poco un altro, l'immagine-di-Dio si riproduce con facce sempre meno rassicuranti... Ma quella strage di belati, quel rotolìo di grugniti, quei coco-co di disperazione, quale bene vi portano? Avete ancora, non so per quanto, le vetrine piene di roba: non ce ne abbastanza, per riempirvi la pancia, senza versare sangue di agnelli, senza ecatombi d'innocenti? Eh no, per arrivare a questo ci vuole la rivoluzione interiore, deve addirittura disturbarsi la divina Grazia, altrimenti il semplice disgusto per quegli abbominevoli banchetti sacrificali di massa, sotto il pugno d'acciaio dell'Economia alleata di una Tradizione stracciarla e da stracciare, non arriva alle zone opache, perdute nei labirinti ventrali, ai porti di sbarco e d'imbarco dell'ingordigia. Un'etica veramente pura le rigetta, queste tre grandi religioni che occupano quasi tutta la terra, frutto di un'unica Rivelazione, la biblico-coranica, perché sopra di loro, dentro di loro, c'è quel marchio triste, quell'impurità lebbrosa, il timbro del mattatoio. Perché non si pentono? Perché non si convertono? Perché tollerano, e addirittura, orribilmente, prescrivono, tante stragi di creature viventi, immenso popolo di anime impaurite, allevate apposta, in condizioni di spavento, per le loro tavolate al pepe, le loro liturgie gastronomiche ricondotte con spietata monotonia dal calendario? Per quanta verità ci sia nel loro messaggio agli uomini (non tanta, però sufficiente a non morire d'impostura e di sete), tra queste religioni non ritrovo, non sceglierei la mia. Non mi vanno giù né il coltello rituale, né la forbice casalinga, né la mazza, né la puntura elettrica per la gloria di Dio eterno, o per salutare Cristo risorto.