E contro il Toro Vigili gioca a nascondino di Marco Ansaldo

Mondonico snobba il derby e Trapattoni s'arrabbia: se ci sarà il sorpasso, vedremo cosa dirà LA SFIDA DELLA MOLE Mondonico snobba il derby e Trapattoni s'arrabbia: se ci sarà il sorpasso, vedremo cosa dirà E contro il Toro Vigili gioca a nascondino Per Gianluca l'ipotesi di entrare soltanto nella ripresa TORINO. Esce Vialli. Anche se lasceremmo uno spiraglio ai ravvedimenti del Trap, il Gianlucaccio andrà probabilmente in panchina contro il Toro, disegnando a suo modo la fisionomia di un derby di passaggio, che si gioca, ma senza sprecarsi perché le partite vere arriveranno dopo. In questa chiave il turn-over che esclude Vialli dalla formazione iniziale può passare per un'operazione di risparmio: infatti la sua presenza contro il Milan e a Parigi non si discute. Ma in una visione maliziosa del problema si potrebbe definire invece come la prima picconata alla sua intangibilità: Si sa cóme vanno queste cose, si comincia giocando all'ala, poi si va in panchina, al passo successivo ci si accomoda in tribuna e quindi in un'altra squadra: una prospettiva, quest'ultima, che non dispiacerebbe all'ex sampdoriano disilluso dalla Juve e in crisi con se stesso. Si dice anzi che avrebbe mosso qualche passo in questa direzione e che pure in piazza Crimea si accetterebbe di vederlo partire. Tuttavia è un'ipotesi fallita al primo approccio, perché il Gianlucaccio piace ancora all'Avvocato e perché non c'è nessuna società che investirebbe tanti miliardi per lui. ' Il ruolino ultimo di Vialli è deludente: non segna da tre mesi, da novembre ha perso definitivamente il posto in Nazionale e ha dilapidato la simpatia che ne aveva fatto un personaggio mattocchio e discusso, però a 24 ca¬ rati. Sei mesi fa il solo fatto che si parlasse di mandarlo in panchina sarebbe sembrata un'eresia, oggi invece non stupisce perché Ravanelli è più in forma di lui e Baggio segna. La Juve, nella povertà di questi tempi, ha trovato carte credibili che vuole spendere. «Lui fa troppe cose poco importanti e poco decisive, dovrebbe concentrarsi sulla porta», spiega Moeller con la schiettezza di chi non fa dietrologia. Ma è anche una formula semplicistica per descriverne il malessere: c'è sicuramente di più, a cominciare da una condizione atletica senza smalto per finire all'impossibilità di sfruttare il gioco della squadra. Trap che non smette di difenderlo, evita ormai di parlarne troppo. «Finalmente andranno tutti in campo, chi prima e chi dopo». Ma Vialli sarà nel primo o nel secondo gruppo? Silenzio. Se non ci saranno sorprese l'ex sampdoriano dovrebbe però entrare nel secondo tempo insieme a Casiraghi, che giocherà part-time con Moeller, l'altro convalescente al rientro. L'idea di queste staffette programmate getta una luce speciale sul derby. Che partita potrà mai essere con un rimescolamento già deciso a tavolino? Non è forse un modo di accostarla alle amichevoli di precampionato, quando l'unica cosa che conta è dare uno spazio in vetrina a tutti? Il Trap si arrabbia. Non vuole suffragare il messaggio pasquale: vogliamoci bene, senza romperci, e guardia- mo avanti, alle Coppe. «Ma quale derby in svendita sostiene il Giuan -. C'è in ballo la zona Uefa. Eravamo partiti per piazzarci come minimo al secondo posto, se non entrassimo nel gruppo di chi va in Europa sarebbe un colpo durissimo da sopportare. Diciamolo, un fallimento. Perciò ognuno dovrà metterci un po' d'amor proprio. C'è una dignità professionale che va difesa». Parole sante, e poi? Poi chi racconterà agli juventini che bisogna spremersi ancora in questa che sarà l'undicesima partita in un mese e mezzo? Trap insiste sul carattere e sulle motivazioni. Dice che dopo la delusione di Brescia la Juve gli ha dato le risposte che cercava, ma che si deve insistere. «Avevo parlato di un test per la squadra del futuro - afferma e sono sempre più convinto che questo non è un gruppo da buttare via. Va migliorato, però è rimasto compatto e ha mantenuto la voglia di lavorare». Vedremo cosa ne uscirà a fine stagione. Se il Trap è soddisfatto, la gente lo è molto meno. Il successo contro il Paris-St-Germain ha placato gli animi, non il fuoco della contestazione che potrebbe riprendere nel derby. «Noi comprendiamo di essere rimasti con un pugno di mosche benché abbiamo battuto il Toro, senza esserne mai stati sconfitti. E dobbiamo sopportare persino l'ironia. Poggi dice che mi avvertirà se deve entrare? Benissimo, accetto la battuta. Ma non mi piace che Mondonico svaluti questo derby, dicendo che quelli che contavano se li è presi U Toro. Fate che li sorpassiamo e poi vedrete che dirà». Il sorpasso. Una volta era l'esaltazione per i granata, oggi ne parlano alla Juve. Come cambia il mondo. Marco Ansaldo II tecnico juventino prepara due staffette pensando al futuro ma Moeller giudica l'ex doriano: «Fa troppe cose poco importanti» Per Gianluca Vialli, In alto, un momento difficile, disilluso dalla Juve e in crisi con se stesso

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