Utili Autostrade un sensibile calo
Colpa del blocco delle tariffe e dei cambi Colpa del blocco delle tariffe e dei cambi Utili Autostrade un sensibile calo ROMA. Le difficoltà del quadro economico, la conflittualità con l'Anas, verso cui la Società Autostrade a fine '92 vantava crediti per 1000 miliardi - il blocco delle tariffe e la bufera valutaria che ha gonfiato l'indebitamento in valuta, oltre l'80%, della società del gruppo Iri-Iritecna, sono i fattori all'origine del calo dell'utile netto di Autostrade a 31,8 miliardi (107,2 nel '91), una cifra che consentirà la distribuzione di un dividendo alle azioni privilegiate di 50 lire, pari al 5% del valore nominale (8% lo scorso anno, pari ad 80 lire). In termini reali le tariffe autostradali hanno perso dall'88 al '92 il 17% del valore, dato destinato a salire al 22% a fine '93. Di qui la necessità di introdurre meccanismi sicuri di autofinanziamento. Sul nodo delle tariffe e della revisione delle convenzioni che disciplinano le concessioni autostradali ha espresso preoccupazione l'amministratore delegato della società Sergio D'Alò che ha fatto il punto sul programma di lavori. D'Alò ha sollecitato un incontro preliminare fra la Società Autostrade e l'Anas per verificare che la situazione di continua incertezza tariffaria possa avere fine. Commentando il livello dell'indebitamento, 5000 miliardi complessivi, D'Alò ha sottolineato che l'investimento in valuta è stato una decisione saggia. Visti gli alti tassi di interesse se la società avesse raccolto denaro sul territorio nazionale avrebbe speso di più. Per il rilancio degli investimenti la Società Autostrade ha chiesto una defiscalizzazione almeno parziale del pedaggio, incidendo sull'Iva (ora pari al 19%) e sui versamenti al conto centrale di garanzia al Tesoro. Per il raddoppio della Torino-Savona, 1200 miliardi di cui il 68% a carico dello Stato, la società ha sborsato 330 miliardi, lo Stato 100. «Contiamo di terminare il raddoppio entro l'anno - si è augurato D'Alò precisando che alle mancanze finanziarie finora hanno sopperito la Società Autostrade e la Torino-Savona».
Persone citate: D'alò, Sergio D'alò
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