L'esempio viene dal talk-show di P. Bat.

In tv In tv L'esempio viene dal talk-show il ROMA " ESTETA della parolaccia, il virtuoso dell'inI sulto, il numero uno nel- LI l'arte del turpiloquio, Vittorio Sgarbi insomma, s'alza di scatto a affronta pallido ma battagliero la folla che scalpita e muggisce. Afferra il microfono con furia bellicosa, sordo agli inviti di Maurizio Costanzo che lo supplica di non strafare. Macché. Sgarbi l'iracondo dà inizio ai fuochi d'artificio: «stronzi», «teste di cazzo». Siamo soltanto in un teatro romano, adibito a salotto televisivo per ospitare il talk-show più seguito dagli italiani: poltrone rivestite di velluto rosso, maschere gentili ai lati della sala, il palcoscenico e la ribalta per la passerella finale. E invece sembra uno stadio, un'arena dove la folla e il gladiatore battibeccano concitati e incontinenti. «Teste di cazzo», urla ancora Sgarbi. Il protagonista della serata di Costanzo, Leoluca Orlando, è come se fosse spari- to, inghiottito da un'altra caterva di invettive sgarbiane: «porco», «mafioso», «bavoso». Tutti i riflettori sono puntati su di lui, il genio della schermaglia sboccata. Protagonista fisso oramai, del grande circo tv. E tuttavia la parolaccia televisiva non fa più impressione. Cesare Zavattini che via radio pronuncia con irriverenza e ripetutamente la parola «cazzo»? Archeologia, oramai. Leopoldo Mastelloni che bestemmia in diretta e viene bandito dalla televisione pubblica? Un'altra èra geologica. Benigni che spara a raffica in diretta ogni possibile sinonimo che ha a che fare col sesso femminile è l'ultimo brivido della trasgressione. Poi arriva Sgarbi, e la parolaccia in tv diventa consueta, familiarmente domestica. «Stronza» gridata in faccia a una professoressa fa solo sorrìdere. «Coglioni» urlato a una telepiazza incanaglita si fa solo rumore di fondo. Torni pure, signor Mastelloni. [p. bat.]

Persone citate: Cesare Zavattini, Leoluca Orlando, Leopoldo Mastelloni, Mastelloni, Maurizio Costanzo, Sgarbi, Vittorio Sgarbi