Manette agli assassini dell'ultimo giallo gay

Roma, hanno ammazzato per rapinare Roma, hanno ammazzato per rapinare Manette agli assassini dell'ultimo giallo gay Si dissolve così l'incubo del «mostro» Accusati 2 giovani che si prostituivano ROMA. I 5 miliardi di taglia proposti dall'Arcigay per la cattura dell'autore della serie di delitti contro omosessuali nella capitale potrebbero non servire più. L'ipotesi del serial killer è tramontata ieri quando sono state arrestate quattro persone con l'accusa di aver commesso l'ultimo omicidio. Quello di Giancarlo Carnevali, l'ex funzionario della banca dell'Agricoltura, trovato il 29 marzo scorso nella sua camera da letto strangolato con la sua cravatta. Un delitto per rapina. Dietro le sbarre sono finiti quattro giovani, noti nell'ambiente della prostituzione maschile. Sono Cosimo Semeraro, di 30 anni, detto Mimmo il Tarantino, Adriano Cavallo di 25 anni, di Battipaglia, Claudio Mancione, di 24 anni, e Riccardo Schiavi ventunenne anche lui di origini pugliesi. Quest'ultimo però non sarebbe implicato nell'omicidio. Per lui l'accusa è di favoreggiamento. Estraneo all'uccisione del Carnevali sarebbe anche Mancione accusato di possesso di stupefacenti: ieri mattina alle 7 è stato trovato insieme al Cavallo, con cui convive. Secondo indiscrezioni il Cavallo, dopo la cattura, avrebbe confessato raccontando quanto è successo la notte del 29 marzo nella palazzina del quartiere Trieste. Una confessione che ha portato alla luce il movente del delitto: non un odio del marchettaro per il cliente, come sostenevano alcune organizzazioni di omosessuali, ma la rapina. Carnevali è stato strangolato per un po' di argenteria e circa 400 mila lire che aveva nel portafoglio. La polizia è arrivata sulle tracce dei due complici grazie alle testimonianze raccolte in un club di via Gregoriana dove il pensionato aveva passato la serata e rimorchiato i suoi assassini. SubitoCosimo Semer o dopo la scoperta del cadavere del Carnevali - ha spiegato il capo della Mobile Rodolfo Ronconi - la polizia aveva scoperto degli indizi importanti. Prima di tutto era stato accertato che nell'appartamento di via Clitunno erano entrate insieme al Carnevali due persone, forse incontrate in'un locale notturno. Supposizione confermata dalle indagini che hanno portato al club di via Gregoriana. Qui si è potuto ricostruire l'identikit dei due accompagnatori del pensionato. Carnevali aveva trascorso la serata, dal finale tragico, nel locale bevendo e facendo nuove «amicizie». Verso le 2,30 è stato visto uscire con i due giovani e prendere un taxi per recarsi a casa e consumare una notte d'amore. Alcuni frequentatori del locale hanno riconosciuto in uno dei due ragazzi sulla trentina Mimmo il Tarantino che vive a Milano. Il 4 aprile, poi, il pubblico ministero Davide lori ha firmato un provvedimento restrittivo contro Semeraro per omicidio volontario. Per rintracciarlo la polizia ha lavorato tra Palermo, Roma, l'Aquila, Taranto e Milano. E nel capoluogo lombardo è arrivata l'altro ieri mattina quando ormai i due assassini stavano andando all'estero con documenti falsi dopo aver cercato di vendere l'argenteria del Carnevali ai ricettatori milanesi. Soddisfatto il questore di Roma, Fernando Masone, che si è augurato che la «soluzione dell'omicidio possa ridare serenità agli ambienti omosessuali». «Sicuramente - ha risposto Franco Grillini, presidente dell'arcigay - la rapida soluzione di questo caso ci dà speranza perché si è finalmente spezzata la spirale dell'impunità per gli omicidi dei gay». Maria Corbi Cosimo Semeraro

Luoghi citati: Battipaglia, L'aquila, Milano, Palermo, Roma, Taranto