Oppio sul monte di Mosè di Aldo Baquis

Un giornale rivela: sul Sinai campi di papavero per l'eroina ISRAELE Oppio sul monte di Mose Un giornale rivela: sul Sinai campi di papavero per l'eroina Due giornalisti di Tel Aviv sono riusciti a visitare le coltivazioni pirata Dei beduini armati sorvegliano i raccolti, «sono un pericolo per i turisti» TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO In un'impervia zona nel Sud della penisola del Sinai - compresa tra il Jabel Mussa (dove, secondo la leggenda, Mose ricevette le Tavole della Legge) e l'austero monastero di Santa Caterina - alcune tribù di beduini coltivano estesi campi di papavero, grazie ai quali forniscono grandi quantità di oppio e di eroina a spacciatori egiziani, libanesi ed israeliani. Lo hanno scoperto due intraprendenti giornalisti israeliani, che hanno attraversato la zona a dorso di cammello la settimana scorsa e che al loro ritorno a Tel Aviv hanno riferito che quest'anno il raccolto promette di essere abbondante e di buona qualità. •Nel febbraio scorso, hanno aggiunto i due giornalisti in un ser- vizio pubblicato sul settimanale Zman Tel Aviv, l'esercito egiziano ha lanciato contro i coltivatori di papavero un'offensiva terrestre (con il supporto di elicotteri da combattimento), ma non si è spinto nella zona montagnosa compresa tra Dahab, sul Mar Rosso, e Jabel Mussa, dove oggi si contano centinaia di appezzamenti pirati. A farne la guardia, hanno constatato i reporters, ci sono non solo gli spaventapasseri, ma anche milizie armate sia di fucili obsoleti sia di moderni Kalashnikov. Le tecniche di coltivazione sono rudimentali: tubi di gomma, collegati a una sorgente di acqua e lunghi anche alcuni chilometri, vengono usati per riempire pozze situate in prossimità dei campi di papavero. Da esse parte un sistema di canali, tracciati con la zappa, che consente di raggiungere ciascuna pianta. «Basta seguire i tubi, che talvolta sono sospesi a mezz'aria - afferma Zman Tel Aviv - per arrivare all'oppio». In passato i beduini vendevano l'oppio all'ingrosso agli spacciatori egiziani. Ma adesso, a quanto pare, sono divenuti in grado di produrre anche «Harwil», una versione locale di eroina. Nonostante che i papaveri abbiano portato il benessere, la giovane guida dei due giornalisti Fatma, nove anni - ritiene che l'oppio sia deleterio: «Quando mio padre e mio zio sono 'mastulin' (storditi) - ha detto - si mettono a urlare e poi mi picchiano». Anche secondo Uzi Geller, una guida turistica che conosce bene il Sinai, la coltivazione del papavero ha alterato il carattere dei beduini, rendendoli imprevedibili. «Nella stagione della preparazione dell'oppio - ha detto Geller non esitano a sparare sui turisti, pur di tenerli lontani». Aldo Baquis

Persone citate: Geller, Jabel, Jabel Mussa

Luoghi citati: Israele, Tel Aviv