Davigo, frase infelice
Romiti all'Espresso Davigo, frase infelice Per i costituzionalisti «E' meglio il silenzio» ROMA. Quella pronunciata da Piercamillo Davigo, componente del pool di Mani Pulite all'indirizzo della Fiat («il giorno in cui smetteranno di pagare tangenti o di tenere un comportamento che permette di pagarle, tutto si risolverà nel migliore dei modi») è «una battuta infelice», per il penalista Oreste Dominioni. «Una frase azzardata - dice - forse determinata da un momento di polemica, forse dalla pressione a cui sono sottoposti i giudici di Milano. Non sono in grado di dire se sia stata originata da elementi di cui i magistrati dispongono come acquisiti alle indagini. Mi sembra comunque un'affermazione molto grave e impegnativa». Leonetto Amadei, ex presidente della Corte Costituzionale, è del parere che «se in questa fase ci si cucisse la bocca sarebbe meglio. Comunque, sebbene sia consigliabile il silenzio, non mi sembra che sia emerso niente di eccezionale». Amadei ritiene che «le dichiarazioni di certo non influiranno sull'inchiesta» e sottolinea che «i giudici di Milano sono sotto tiro, basta che si soffino il naso e subito c'è qualcuno che dice che hanno la polmonite. Può darsi che qualche giudice abbia esagerato, ma tutto sommato credo che siano da difendere». Il costituzionalista Fulco Lanchester invoca «maggiore riservatezza da parte di tutti. Non mi riferisco solo ai giudici di Milano o agli imputati, credo che in un momento così delicato riserbo e speditezza nei giudizi siano quantomai opportuni. La cosa veramente essenziale è che si faccia pulizia».
Persone citate: Amadei, Davigo, Fulco Lanchester, Leonetto Amadei, Oreste Dominioni, Piercamillo Davigo
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