« Le carte di Chiaromonte »

« « Le carte di Chiaromonte » Il giudice Cassou: mi telefonò due giorni prima della morte VENEZIA. Quale segreto ha portato con sé, morendo, Gerardo Chiaromonte? Vorrebbe saperlo il giudice veneziano Felice Casson, il magistrato che ha indagato sulle deviazioni dei servizi segreti e che ha scoperto l'esistenza di Gladio. Proprio a Casson aveva telefonato Chiaromonte due giorni prima di morire, in qualità di presidente del comitato parlamentare per il controllo dei servizi di sicurezza. Voleva consegnare al giudice dei documenti definiti importanti e gli aveva chiesto di andare a Roma al più presto. Il senatore, alludendo all'estrema delicatezza della materia, non aveva voluto anticipare né il contenuto né l'argomento dei documenti. Impegni di lavoro hanno trattenuto Casson a Venezia e l'incontro non è potuto avvenire. La richiesta di sapere comunque di che cosa si trattasse è contenuta nella segnalazione partita ieri dalla procura della Repubblica di Venezia e indirizzata al procuratore capo di Roma. Nella lettera si spiega ciò che è accaduto, ricordando che due mesi fa Casson chiudendo l'inchiesta-stralcio sulla strage di Peteano - i depistaggi nelle indagini da parte di carabinieri e agenti segreti e i possibili coinvolgimenti di gladiatori - aveva inviato il documento conclusivo al presidente del Consiglio e al comitato parlamentare di controllo sui servizi. Il magistrato in 20 pagine condensava gli indizi e i sospetti che gli hanno fatto ritenere che l'ordigno esploso a Peteano fosse stato confezionato con materiale proveniente da un deposito di armi di Gladio. Casson sosteneva anche che l'ammiraglio Fulvio Martini, l'ex direttore del Sismi ora consigliere per la sicurezza interna di Giuliano Amato, di fronte a lui non avrebbe raccontato tutto ciò che sapeva sugli arsenali di Gladio. Il giudice citava infine una testimonianza resa da Lido Celli ai giudici fiorentini nel 1989, in cui il capo della P2 affermava di essere amico di molti alti ufficiali dei servizi, tra cui Martini, Miceli e Santovito. Nella segnalazione inviata a Roma dal procuratore aggiunto Remo Smitti si ricorda che una prima telefonata di Chiaromonte era arrivata a Casson oltre quindici giorni fa. Il senatore del pds aveva parlato di quel documento giunto al comitato. Invece, due giorni prima della morte, Chiaromonte aveva detto al giudice che l'organo di controllo parlamentare sui servizi segreti aveva interrogato il presidente del Consiglio Amato anche sul ruolo dell'ammiraglio Martini. Malagrazia Raffele Gerardo Chiaromonte

Luoghi citati: Chiaromonte, Roma, Venezia