Ex senatore dc di F. Mil.

Ex senatore de Ex senatore de Si costituisce Patriarca NAPOLI. Si è presentato in questura ieri mattina, dopo una latitanza durata solo quarantott.'ore. Francesco Patriarca, ex senatore democristiano, l'uomo che negli Anni Ottanta rappresentava Antonio Gava a Castellammare di Stabia, città di adozione dell'ex ministro dell'Interno, è stato subito portato in carcere. Martedì scorso il giudice per le indagini preliminari, Gennaro Costagliola, aveva emesso nei suoi confronti un ordine di custodia cautelare per abuso aggravato e continuato d'ufficio. L'inchiesta è di quelle che scottano: riguarda una serie impressionante di illeciti commessi nella Usi 35 di Castellammare, un cui funzionario, Sebastiano Corrado, fu ucciso in circostanze tuttora misteriose. Secondo l'accusa, Francesco Patriarca, che in passato è stato sottosegretario alla Marina Mercantile, avrebbe favorito i titolari di un'impresa, la «Cadi», per l'aggiudicazione di un appalto da quattrocento milioni l'anno per la pulizia negli ospedali che fanno capo alla Usi. Uno dei titolari della ditta, Giuseppe Caso, è nipote di Patriarca. Secondo il magistrato, l'ex senatore non solo ha esercitato pressioni affinchè i lavori venissero affidati alla «Cadi» con una trattativa privata, ma si è adoperato perché il contratto venisse più volte rinnovato. Braccato dalla polizia, Francesco Patriarca si era fatto vivo ieri, attraverso il suo avvocato: «Mi trovo all'estero, ma tornerò presto in Italia per chiarire la mia posizione». Ha mantenuto la parola. E ieri si è costituito. Ma l'arresto dell'esponente democristiano non è l'unica novità delle tante inchieste sulla Tangentopoli vesuviana. Ieri i magistrati della procura circondariale di Napoli che indagano sul voto di scambio hanno interrogato per quattro ore e mezzo il presidente della Sme, Elia Valori. Il responsabile del gruppo agro-alimentare che fa capo all'Iri è stato ascoltato in qualità di persona sottoposta a indagini per violazione della legge sul finanziamento dei partiti. Sette giorni fa gli stessi giudici avevano emesso un ordine di custodia cautelare, revocato dopo l'interrogatorio, nei confronti di un altro dirigente della Sme, l'amministratore delegato Mario Aitali. L'imputato aveva ammesso di aver effettuato pagamenti del tutto regolari per iniziative pubblicitarie nell'ambito di alcune manifestazioni politiche e iniziative editoriali curate dai partiti. [f. mil.]

Luoghi citati: Castellammare, Castellammare Di Stabia, Italia, Napoli