«Mi accusano per depistare i giudici» di Raffaello Masci

«Mi accusano per depistare i giudici» Il cantante accusato di mazzette: e ora querelo chi ha fatto il mio nome «Mi accusano per depistare i giudici» Modugno: soldi in nero? Ho denunciato tutto al fisco LA DIFESA IROMA NNOCENTE? Di più: estraneo. Ecco che cos'è Domenico Modugno rispetto a Tangentopoli. Prende in mano un martello: «Questa è l'unica mazzetta che conosco». E di Roberto Buzio (l'ex segretario di Saragat e suo accusatore) dice solo un «boh, forse mi è stato presentato qualche volta». Mancano pochi minuti alle undici quando il Mimmo nazionale entra nel salone della sua bella casa sull'Appia Antica. C'è già il pienone di giornalisti. Ci sono degli operai che stanno facendo dei lavori e a cui Modugno ha sottratto il martello-mazzetta. Si siede su un divano, alla sua sinistra un Guttuso dei tempi migliori. I giornalisti si guardano intorno. Lui comincia il racconto. Nell'89, ai tempi delle elezioni europee, il psdi - nelle cui liste Modugno era il «candidato prestato dai radicali» - gli propone di fare nove concerti a trenta milioni l'uno. I concerti si fanno. «Ma poi, altro che soldi in nero. Per prendere quei 270 milioni che mi spettavano ho impiegato due anni e ho dovuto addirittura far scrivere dall'avvocato». Ma i soldi comunque, sia pur con fatica, sono arrivati «e io - continua Modugno - li ho regolarmente denunciati. Tutte le tasse io pago - s'infervora tant'è che nell'elenco dei redditi dei deputati ero al quarto posto. Sono più ricco di Andreotti, pensate un po'...». Tutto qui. La storia sarebbe finita. Ma sabato scorso Roberto Buzio parla ai giudici e viene fuori «quel nome». Domenica i giornali danno la notizia con evidenza. A casa Modugno ci sono solo i figli che cadono dalle nuvole. Anche solo avvisare il cantautore è difficilissimo: si trova su un'isoletta greca - Lefa-Kada - si sta a riposare sulla spiaggia di Leucas resa celebre dal nude-look di Jacqueline Kennedy-Onassis. Poi finalmente è lui a chiamare, e allora viene a conoscere la vicenda. C'è un avvi- so di garanzia? No, ma una televisione l'ha detto. C'è una accusa formalmente espressa? No, ma un quotidiano ha parafrasato «Mister Volare» con «Mister mazzetta». Il giudice Di Pietro lo vuole vedere? No, anzi lo invita a stare pure in vacanza. Dunque stia tranquillo. Ma quale tranquillità? E' un colpo duro. Mimmo sale su un aereo e torna a casa. E' sereno Modugno, però sottolinea che quel quotidiano che «ha esagerato» riceverà una querela, così come toccherà a Buzio. Ma perché, chiedono i cronisti, Buzio avrebbe tirato in ballo proprio il nome di Modugno? Pronta la replica: «E perché a suo tempo hanno tirato in mezzo il nome di Tortora? Lo fanno per depistare: se si pensa a Modugno non si pensa ad Andreotti e agli altri nomi, si distolgono i magistrati dalle cose più serie che hanno da fare». Già, ma Pannella quei magistrati li ha criticati. «Cazzate - dice Mimmo - che però bisogna perdonargli perché Pannella è Pannella, un politico onesto che sa guardare lontano». Il cantautore si alza. Claudicante si allontana, appoggiato a Massimo, il figlio minore. Un figlio «antidivo» che solo su domanda dei cronisti rivela che sta per fare un Lp («Una canzone la canto con papà») e che presto lo vedremo su Raiuno in un film - «Un amore rubato» - con Irene Papas. Raffaello Masci Domenico Modugno «Nell'elenco dei redditi dei deputati io ero al quarto posto. Più ricco di Andreotti»

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