Due lettere inedite «Sono stufi di me»

Due lettere inedite «Sono stufi di me» Due lettere inedite «Sono stufi di me» ne alle more festive. Con te, forse solo con te, vale a dire col tuo intelletto di poeta e di uomo, posso esprimere la mia commozione: con gli altri, coi severi, con gli inesorabili anche se consenzienti al mio scrivere, la commozione è vietata. Grazie, dunque, dal più profondo dell'animo, da una quota del profondo che sia almeno prossima a quella del tuo comprendere, del tuo «compatire» di poeta e di uomo. Vorrei vederti anche prima di fine settembre! (...). Il tuo umanissimo, elegantissimo, forse troppo generoso chiarimento, così esatto nei termini bibliografici e nella inarrivabile conciswne, e così magicamente felice nel tocco e nella scelta dei motivi, s'è urtato con delle altrui disposizioni d'animo a me sfavorevoli? o il vasto e discorde mondo «stampatorio» è stufo di sentire il mio nome, anzi i miei nomi e cognome? Non vorrei che la didascalia di una mia immagine (didascalia erronea nella collocazione di me, del mio abito e nella assegnazione del tempo) ti fosse troppo spiaciuta: uscì sul Big in terza pagina, centro-alto, il 15 corr.te, festa della Madonna di agosto: a tre giorni dal tuo saggio sull'altro quasi-big. Non devo credere che la. didascalia possa perciò essere stata inspirata dal tuo intervento; certo è quella di uno che vuole colpirmi per non dire offendermi attraverso i miei «patiti» (sic). Caro Bertolucci, sai quanto io viva lontano da tutto e da tutti, ormai, anche dalle persone più care, che vorrei almeno rivedere prima di spegnermi: tutto il luglio sono stato malato e quasi degente: non ho potuto leggere giornali e il Mailander big, scusa il bilinguismo, quassù non arriva. (...). il tuo CE. Gadda

Persone citate: Bertolucci, Gadda, Mailander