Musei efficienti con 500 miliardi di Maurizio Lupo

La Regione capofila di un consorzio per trovare i fondi e farli rendere La Regione capofila di un consorzio per trovare i fondi e farli rendere Musei efficienti con 500 miliardi Piano per risanare 55 complessi e gestirli come imprese A maggio sarà proposto l'accordo allo Stato e al Comune E' di 500 miliardi il conto per restaurare e rendere efficienti i 55 tasselli della «Cittadella dei musei» di Torino, compresi archivi, chiese e regge del Valentino, di Villa della Regina, Stupinigi, Moncalieri e Rivoli. Lo dice lo «studio di fattibilità per predisporre servizi finalizzati al miglioramento della fruizione dei musei», ricerca compiuta da Regione e Finpiemonte con Archivio di Stato, Sovrintendenze, Comune, Fiat, Crt, Sanpaolo e Gft. Cinquecento miliardi equivalgono al prezzo di 12 chilometri d'autostrada; per la Cittadella giudiziaria il preventivo originario parlava di 360 miliardi. Per incominciare a recuperare la zona aulica di Torino, dal polo di piazza Castello a quello di piazza Carignano il conto raggiunge i 135 miliardi, circa 40 dei quali già sborsati da sponsor privati. Anche il soprintendente ai Beni architettonici Lino Malara, scettico l'altro ieri dinanzi all'idea di grandi opere, ieri all'Unione Culturale ha ammesso: «Se le cifre sono queste, non è davvero fantascienza pensare a un concreto recupero globale dei musei, purché si parta dal restauro degli immobili». La Regione lavora su questi dati da due anni. Non li ha ancora presentati, ma ieri ne ha anticipati alcuni per zittire le voci che parlavano di ritardi o sprechi. La spesa è di 25 milioni, dati dalla Regione alla Consulta per schedare beni, bisogni e finanziamenti. Con altri 80 milioni di Finpiemonte, Luigi Bobbio, Pietro Valentino e Carlo Viano hanno analizzato costi, spese, custodia e fruibilità dei musei, simulando quanto potrebbero rendere qualora fossero gestiti come vere aziende, con proprio budget e autonomia. I risultati? «Si è accertato - spiega Alberto Vanelli, dirigente dell'assessorato regionale ai Beni culturali che Torino può attrarre pubblico se scommette su sistemi museali d'avanguardia e integrati in unico sistema. Da solo nessun museo può farcela. Se invece otterremo l'accordo di tutti gli enti interessati per reinvestire nella gestione i biglietti d'ingresso e le attività commerciali indotte potremmo ottenere un utile dell'8 per cento, su un fatturato globale iniziale di 7 miliardi». Come si arriverà a tutto ciò? «Vi sono più ipotesi. La prima prevede che ogni museo ottimizzi le sue capacità e collabori con gli altri creando un circuito virtuoso. Ma non può funzionare». Perché? La ricerca lo spiega in decine di pagine, ma una frase è già indicativa: «I costi dei musei sono attualmente poco trasparenti, non tanto per il pùbblico, ma soprattutto per gli stessi direttori. La maggior parte dei musei non ha la disponibilità delle entrate che produce e quindi non ha nessun incentivo a produrle». E allora? «Una migliore ipotesi teorica - prosegue Vanelli - auspica la creazione di un unico istituto che gestisca l'insieme del sistema. Ci piacerebbe che ogni museo potesse operare con mentalità aziendale. Forse è ancora utopia, ma lavoriamo già per un primo passo concreto: un consorzio fra Sovrintendenze, Regione, Comune, musei, anche quelli privati, per organizzare servizi comuni di visita, accoglienza, ristorazione, di guida e prenotazioni. L'esercizio potrà poi essere affidato con regolare gara d'appalto a una o più società. A maggio presenteremo il piano dettagliato e proporremo un accordo di programma fra Stato, Regione, Comune e musei con il quale, senza toccare l'autonomia scientifica e la responsabilità patrimoniale dei rispettivi enti, si cercherà di varare un primo intervento complessivo per i servizi museali. I seguito si penserà alla creazione di un istituto di vigilanza centralizzata». Non vi sono resistenze? «Alcune vi sono ancora - nota l'assessore regionale Nerviani - ma la Regione si candida apposta come punto di equilibrio e come coordinatore garante di questo progetto ambizioso». Maurizio Lupo Il recupero della zona aulica costerebbe circa 130 miliardi

Persone citate: Alberto Vanelli, Carlo Viano, Lino Malara, Luigi Bobbio, Nerviani, Pietro Valentino, Vanelli

Luoghi citati: Moncalieri, Torino