Un nuovo vestito per la Tipo di Michele Fenu

Fiat all'attacco: carrozzeria a 3 porte, gamma rinnovata e tante migliorie Fiat all'attacco: carrozzeria a 3 porte, gamma rinnovata e tante migliorie Un nuovo vestilo per la Tipo E anche la Tempra si fa più ricca e sicura SICUREZZA CON TANTI ASPETTI Uno degli argomenti più importanti degli ultimi due anni è stato quello della sicurezza. 0 meglio, della sicurezza passiva, cioè di quell'insieme di misure protettive che garantiscono una miglior difesa degli occupanti di un'auto in caso di incidente. Via, allora, con le barre nelle porte, le strutture rinforzate, l'airbag e le cinture con pre-tensionatore. Se ne è parlato in tutte le salse, come in passato si sono giustamente posti in rilievo la difesa dell'ambiente (la cui appendice si chiama adesso riciclaggio) o il contenimento dei consumi di carburante e l'aerodinamica. E queste misure si sono via via estese dalle vetture sportive o di prestigio alle compatte. Il che, detto per inciso, ci sembra corretto, perché la sicurezza deve essere accessibile a ogni categoria di consumatori. E pazienza se talora si deve pagare un sovrapprezzo. Certi accessori hanno un costo elevato che si può riflettere in maniera significativa sul prezzo finale di un modello ed essere, quindi, meno facilmente assorbibile nel caso di vetture di piccola cilindrata, più economiche per loro natura._ Ma, intanto, importa che l'oggetto sia disponibile. Semplici mode o tendenze? Premesso che le Case, tutte quante, hanno sfruttato sul piano commerciale l'adozione di tali accorgimenti (e non vediamo al proposito motivi di scandalo), ci sembra di individuare in queste scelte una reale esigenza del pubblico, prima quello statunitense, poi quello tedesco, infine, genericamente, quello europeo. Una crescita, una maturazione sollecitata, probabilmente, dall'incredibile numero di incidenti che accadono ogni anno nei Paesi della Cee, con il loro tragico corredo di vittime (50 mila morti) e con danni sociali, morali ed economici incalcolabili. Anche se, sia ben chiaro (e le indagini di mercato dei costruttori lo confermano), la linea di una vettura rimane in testa alle motivazioni di acquisto. Il fatto è che la sicurezza oggi è diventata una delle «prestazioni» di un'auto. Un ulteriore passo avanti che parte dalle campagne degli Anni Sessanta e Settanta e che in futuro potrà trovare nuovi sbocchi, magari con l'ausilio dell'elettronica e in collegamento con reali progressi tecnologici nella gestione della rete autostradale. Nello scenario odierno hanno meno valore le prestazioni velo cistiche, sia per i limiti posti dai Codici stradali sia per le diffi colta oggettive di «scatenare i cavalli». Non per nulla si parla sempre più di potenza dolce, di elasticità di marcia, di confort e piacevolezza di guida. Però, non vorremmo che ci si dimenticasse di un altro tipo di sicurezza, quella attiva o dina mica. Intendiamo, cioè, la capa cita di una vettura di frenare in modo efficace e corretto, di tenere la strada e di perdonare gli eventuali errori di guida, di permettere al pilota di fronteggiare con serenità manovre di emergenza, di fornire prontamente potenza adeguata per un sorpas so improvviso. Un campo, que sto, dove il made in Italy è sem pre stato all'avanguardia. Né vorremmo che gli automobilisti pensassero di poter di sporre di vetture totalmente a prova di incidente. Un veicolo capace di assorbire totalmente le conseguenze di un urto, fron tale o laterale, non esiste e non esisterà mai. Per ragioni pratiche (pensiamo alla differente composizione del traffico: dalle utilitarie ai giganteschi Tir), fisiche, tecniche. E allora? Allora, i progressi compiuti dai costruttori nella sicurezza, attiva o passiva che sia, ci offrono migliori margini sia per evitare un eventuale incidente sia per diminuirne le conseguenze negative, ma - più che mai - è il guidatore con il suo comportamento ad aumentare il livello di sicurezza sulle strade Una realtà che in Italia è ancora ben lungi dall'essere conosciuta Michele Fenu

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