Mondo svaluta il derby di Fabio Vergnano
Mondo svaluta il derby Mondo svaluta il derby «Quello vero l'abbiamo in tasca» E Goveani non andrà in Brasile TORINO. Martedì sera il palco vip riservato al Torino al Delle Alpi era gremito come un autobus nell ora di punta. Tutti a vedere la Juve, anche se ormai alla vigilia del quarto derby della stagione c'è ben poco da capire e da scoprire. Derby folkloristico, secondo Mondonico, nel senso che quelli veri sono finiti in saccoccia ai granata, proiettandoli verso la finale di Coppa Italia. Ma può ragionare così lui, non certo Trapattoni, che ha di fronte otto partite cui aggrapparsi per non sprofondare. Il Mondo affonda il coltello: «Non parliamo di rivincita di Coppa. Una vittoria della Juve potrebbe consentire a qualcuno di trascorrere una buona Pasqua. Se a spuntarla fossimo noi, la cosa passerebbe addirittura inosservata». Insomma, è o non è una cosa seria? La stessa domanda rivolta a quelli che si allenano ad Orbassano scatenerebbe un putiferio. Mondonico capisce e si adegua: «Per loro l'eliminazio- ne è come una ferita che brucia ancora. Credo che avranno una carica particolare. E noi dovremo adeguarci, perché a nessuno piace fare la figura del fesso. Vedrete: quando sarà ora lo spiritello del derby si insinuerà in ognuno di noi e ne verrà fuori una partita vera». Ecco ristabilita la verità. Il derby è il derby. Certo, c'è chi ci arriva con la pancia piena e chi è costretto ad elemosinare un tozzo di pane raffermo. Ma il Mondo diffida dei parenti poveri: «Martedì la Juve mi è piaciuta, avrebbe meritato qualcosa di più. Ha ragione Trapattoni: il risultato finale le va stretto, perché in almeno altre due o tre occasioni avrebbe potuto segnare. Quindi non ho visto una squadra scarica, ma una Juve determinata. Nei momenti difficili sanno trasformarsi. Capita anche al Toro di trovare risorse impreviste quando il momento è delicato». Dicono che al gol di Baggio su punizione sia scattato in piedi ad applaudire. «Perché negare? Io amo il calcio e non posso rimanare indifferente di fronte a certe prodezze». Mondonico, solidale come sempre con Trapattoni («Fa il parafulmine, ma paga colpe che non sono tutte sue»), ammette che forse il Torino non sarebbe arrivato così lontano in Europa: «Con il nostro organico sarebbe stato difficile fare bene su tre'fronti.'Per questo dovremo adeguarci tutti al Milan, noi compresi. Ormai un gruppo di diciotto giocatori non basta più. La legge del turn over non sarà più una novità, ma una necessità». Messaggio inoltrato al presidente Goveani, che però ha rinunciato al viaggio brasiliano alla ricerca di talenti e dunque sabato sarà al Delle Alpi. Intanto il consigliere delegato Randazzo ha incontrato Annoni, uno dei granata più chiacchierati e ricercati, per discutere la posizione contrattuale del difensore. Ma già oggi al Mondo servirebbe una «rosa» con molti più petali. Anche questa volta siamo quasi all'allarme rosso. Se Casagrande recupera, restano in infermeria Venturin (distorsione caviglia destra), Bruno (dolore al gemello gamba destra) e Poggi, il castigaJuve, (dolore al retto femorale). Sono tutti e tre in dubbio per sabato. Ieri doppio allenamento. Al pomeriggio, l'Ugi, Unione genitori italiani, ha condotto al Filadelfia dieci bambini malati di tumore. Per loro foto, maglie e palloni in regalo. Fabio Vergnano
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