«Colpo di coda» per Giannini

Sarà un ex terrorista su Raidue Sarà un ex terrorista su Raidue «Colpo di coda» per Giannini ROMA. Da «Professore», ex terrorista italiano rifugiato in Francia, a giudice, eroe nella lotta antimafia: per Giancarlo Giannini l'intreccio realtà-finzione si fa sempre più stretto. Nel film tv «Colpo di coda», tratto dal romanzo di Piero Sona e diretto da José Maria Sanchez (in onda su Raidue il 13 e il 15 aprile alle 20,40), l'attore interpreta un personaggio che, pur non portandone apertamente il nome, ricalca quello di Toni Negri, il professore ex leader di Autonomia oggi latitante a Parigi; nel film di Giuseppe Ferrara dedicato a Giovanni Falcone sarà il giudice Paolo Borsellino, amico e collega nel pool antimafia. «Non sono abituato a creare i miei personaggi scavando nelle loro realtà - spiega Giannini -, vivo questo mestiere come un'avventura della fantasia e parto ogni volta dal primo scalino. Per calarmi nel ruolo del "Professore" non ho in- terrogato decine di terroristi né letto tutti i libri esistenti sull'argomento; ho preferito fidarmi dell'atmosfera descritta nella sceneggiatura del film. Un'atmosfera che parla di malinconie virili e della solitudine di un uomo che, mentre cerca di ricostruirsi una sua vita tranquilla, viene come "ripescato" dal passato... Ho vissuto le vicende del terrorismo come tutti gli italiani e oggi non stento a pensare che, con quello che sta accadendo nel nostro Paese, in un'Italia così insicura e senza riferimenti certi, ci potrebbe essere il rischio di una nuova stagione di terrorismo». In «Colpo di coda», che è stato presentato alla stampa ieri, 7 Giancarlo Giann ni aprile, anniversario del processo ai responsabili di Autonomia operaia ( 1979) e primo giorno di semilibertà per il fondatoire delle Brigate rosse Renato Curcio, recitano anche Barbara Sukowa, l'attrice di «Anni di piombo» di Margarethe von Trotta, Stefania Sandrelli, nel ruolo dell'ex compagna d'esilio del «Professore», Alessandra Martines, il suo avvocato, e poi Christophe Malavoy, Annie Girardot, Jean Claude Brialy. «I protagonisti - ha detto l'autore del romanzo Soria - sono quei "cattivi maestri" che, una volta stabilitisi in Francia, hanno cercato di riprendere il filo della loro vita. Da tempo sono scomparsi dalla scena politica, ma a un certo punto un personaggio misterioso li costringe a fare di nuovo i conti con il passato...». Come si prepara Giancarlo Giannini a passare da un ruolo «negativo» come questo di «Colpo di coda» a quello tutto positivo di «Il caso Falcone»? «Come attore sono timido e in genere non mi piace fare personaggi della realtà: il confronto mi mette a disagio, nel caso di Borsellino, però, ho detto di sì: era un uomo di grandissime qualità, mi piaceva già molto prima, ma ora che, in vista del film, mi sono documentato su di lui leggendo le interviste, vedendo e rivedendo filmati che lo riguardano, la mia ammirazione è salita. Cercherò d'interpretare al meglio il suo personaggio, perché Borsellino ha rappresentato un'idea, un esempio, e tutto il film, in fondo, è la storia di un'idea, di una convinzione». [f.c] Giancarlo Giannini

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