E morto Butts architetto disoccupato che inventò lo «Scarabeo» di Stefano Bartezzaghi

Il suo gioco seduce anche ipotenti Il suo gioco seduce anche ipotenti E' morto Butts, architetto disoccupato che inventò lo «Scarabeo» ~J\]UALCHE volta siamo 11 costretti ad accorgerci 11 che anche i giochi sono li opere d'ingegno, e che Y I come le altre opere delV l'ingegno hanno una storia e un autore. Alfred Mosher Butts è morto ieri a Rhinebeck, N.Y., alla bella età di novantatré anni. Il suo nome ci dice poco perché Butts è l'inventore di un gioco geniale, e più un gioco è geniale, più è semplice, e sembra nato da sé. Il celebre gioco dello sconosciuto Butts è lo Scrabble (che in Italia è diventato famoso con il nome di Scarabeo). Bisogna tornare agli anni della Depressione americana. Butts era allora un architetto disoccupato, con vaghe propensioni per i giochi di parole (oltre che per lo Scrabble è ricordato anche per certi sistemi strutturali architettonici da lui brevettati, e per la sua opera di pittore e di fotografo). Dire «giochi di parole», negli Anni Trenta americani, significava dire «cruciverba». Inventato nel 1913, ma arrivato al successo solo dopo il 1924, il cruciverba restava un gioco individuale pur appassionando centinaia di migliaia di persone: una sorta di solitario di massa. L'idea di Butts era quella di inventare sul principio del cruciverba un gioco di società. Nel 1930, Butts pensò a delle lettere alfabetiche su cartoncino, distribuite a caso, con cui ogni giocatore doveva formare una parola. Da questa idea di base, nel decennio successivo, Butts arrivò ad inventare un cartellone simile a un cruciverba da riempire, e un sistema di punteggio per ogni giocatore. Intanto aveva trovato un socio, James Brunot, e nel 1939 Butts e Brunot provarono a mettere in commercio il nuovo gioco, che si chiamava Criss-Cross Words. Nessun successo, ma in sostanza lo Scrabble c'era già. Il nome definitivo (sotto copyright dal 1948) e il successo del gioco arrivarono solo dopo la Seconda Guerra mondiale, quando Butts, che ci lavorava dai tempi della Depressione, si era stufato. Prodotto da Brunot, il gioco entrò in commercio nel 1949 e per i primi anni le vendite andavano così così. Durante le vacanze del 1952 il proprietario del grande magazzino Macy's si appassionò allo Scrabble. Tornato al lavoro, fece una prima ordinazione a Brunot, altri rivenditori lo imitarono, e di lì a poco il gioco decollò. Alla fine del 1952 se ne vendevano fino a tremila esemplari ogni settimana. Nel 1953 Brunot non stava più dietro alle ordinazioni, e si mise d'accordo con una casa specializzata, la Selchow & Righter, per produrlo su larga scala. Scrabble arrivò anche in Italia, ma seguendo sentieri tortuosi: un giornalista, Aldo Pasetti, nel 1958 produsse il gioco con il nome di Scarabeo (il titolo ricorda per assonanza l'originale Scrabble, che però significa «scribacchiare», «procedere a tentoni»). Ne sorse una lunga controversia giudiziaria con gli americani, che persero. Oggi in Italia lo Scarabeo convive con un'edizione italiana dello Scrabble. Scrabble o Scarabeo, il successo dura tuttora. Chissà Butts cosa avrà pensato del profluvio di tornei internazioni, riviste specializzate, libri di teoria dello Scrabble. Chissà se era incuriosito dai precursori: si è poi scoperto che Lewis Carroll aveva prefigurato lo Scrabble (nel senso in cui Leonardo si era immaginato l'elicottero): e narra Vladimir Nabokov che nella Russia di fine Settecento si giocava un gioco analogo a quello di Butts. E se non ci fosse stata la Depressione americana, forse Richard Nixon e la Regina Madre inglese non avrebbero giocato a Scrabble (come si dice che invece abbiano fatto spesso e volentieri). Stefano Bartezzaghi

Persone citate: Aldo Pasetti, Cross, James Brunot, Lewis Carroll, Richard Nixon, Vladimir Nabokov

Luoghi citati: Italia, Russia, Scrabble