Addio Italia turismo kaputt di Pier Paolo Luciano

I tour-operator annunciano cali fino al 40 per cento, ma sulle Riviere confidano nell'effetto supermarco I tour-operator annunciano cali fino al 40 per cento, ma sulle Riviere confidano nell'effetto supermarco Addio Italia, turismo kaputt Nord Europa, crollo di prenotazioni ROMA. Una mazzata. Previsioni così pessimistiche non se le ricorda nessuno. L'industria delle vacanze deve ancora aprire i battenti e già si annuncia un'estate di crisi, all'insegna dello straniero perduto. Tedeschi e, più in generale, turisti del Nord Europa si preparano a tradire l'Italia. In massa. Rispetto a dodici mesi fa le presenze caleranno sensibilmente: da un minimo del 10-15 per cento a punte del quaranta. Dipende dalle zone e dai periodi. Il grido di allarme parte dai tour-operator stranieri e trova d'accordo la Fiavet, la Federazione che raggruppa il 65 per cento delle agenzie di viaggio italiane. Soltanto dalla Trademark, l'osservatorio turistico dell'Emilia-Romagna, arriva una ventata di ottimismo: nessun timore, sarà una buona stagione. Chi ha ragione? All'Alpitour dì Cuneo, leader tra i tour-operator europei, riconoscono che le previsioni non promettono nulla di buono. Dice Paolo Monte, direttore commerciale: «Sì, abbiamo avuto conferma dai colleghi stranieri che c'è un forte calo nelle prenotazioni mare per l'Italia rispetto allo stesso periodo del 1992. C'è una caduta di interesse nei confronti del prodotto Italia. La ragione? Sempre la stessa: i prezzi sono troppo alti in rapporto alla qualità del servizio. Così finiscono per preferire le spiagge spagnole, innanzitutto, poi quelle turche e gre- che». Non arrivano buone notizie neanche dal fronte interno: «C'è un sensibile calo pure nelle prenotazioni degli italiani - aggiunge Monte -. Lo si può quantificare in un 20 per cento rispetto a dodici mesi fa. Per contro, va forte tra i nostri connazionali la Spagna». Giovambattista Foderaro, presidente della Fiavet, rende le cifre un po' meno amare: «C'è un calo del quindici per cento nelle prenotazioni dalla Germania. Ma forse non sono tutti persi quei turisti. Una volta, quello tedesco era un mercato che comprava la vacanza in anticipo, ora non accade più. Anche dalla Germania arrivano prenotazioni all'ultimo momento. Aspettiamo dunque a dare numeri. Di sicuro c'è la previsione del più grande touroperator tedesco: e non è per niente confortante. Così come arrivano notizie poco allegre dall'Inghilterra e dai Paesi scandinavi. Un quadro nero? Preferisco grigio-scuro. E confido soprattutto nel vento della svalutazione per spazzare queste fosche previsioni». E sulla Riviera romagnola, la metà preferita dei turisti del Nord Europa, che vento tira? Di sicuro non c'è aria di tempesta. Nessuno crede alla fuga dello straniero. Dice Piero Leoni, presidente dell'Agertur, l'agenzia regionale di promozione turistica che ha sede a Rimini: «I touroperator controllano una picco- la fetta del mercato. Soltanto il 15 per cento degli stranieri che vengono in vacanza da noi comprano la vacanza sul catalogo. Quindi non è il caso di allarmarsi. C'è di più: i prezzi offerti dai tour-operator sono senza dubbio più alti di quelli che si possono spuntare oggi, per una semplice ragione: sono stati fissati prima della svalutazione autunnale della lira. Oggi la vacanza a un tedesco costa il trenta per cento in meno». Effetto supermarco. Sulla costa romagnola ci contano e ci credono. Spiega Aureliano Bonini, presidente della Trademark di Rimini: «Non può che essere così. Quest'anno il tedesco che viene da noi può permettersi spendendo quanto un anno fa l'albergo con una stella in più. Perché non dovrebbe approfittarne? E poi dove va? I due terzi dei tedeschi che vanno in vacanza all'estero si muovono in auto: se si esclude la Jugoslavia, l'Italia resta la meta più vicina. Altro che Spagna. E poi chi l'ha detto che non arrivano le prenotazioni? Soprattutto in Toscana e in Veneto fioccano copiose». «La voglia di vacanza è intatta» ripete Bonini. Soprattutto degli italiani. Ed è la cosa più importante: l'80 per cento dell'industria delle vacanze vive sulle ferie dei connazionali. Niente turismo kapput, dunque. Lo confermano alcuni dati, frutto di sondaggi compiuti a febbraio dall'Osservatorio turistico dell'Emilia-Romagna: al mare sarà un'estate senza sorrisi soltanto per le località dell'Alto Tirreno, Liguria in particolare. Altrove splenderà un segno più rispetto a 12 mesi fa. Pier Paolo Luciano A fianco una veduta di Miami, al centro la spiaggia di Rimini, entrambe, per motivi diversi, abbandonate da molti turisti tedeschi

Persone citate: Aureliano Bonini, Bonini, Giovambattista Foderaro, Paolo Monte, Piero Leoni