Alcol nella trappola duecentomila ragazzi di R. Mas.

«Caniggia, drogato del successo» Indagine Censis: il vizio nelle famìglie «bene» Alcol, nella trappola duecentomila ragazzi ROMA. Centonovantamila giovani bevono troppo e spesso, e in questo stato guidano la macchina; 46 mila fanno parte di una «zona ad alto rischio» in cui il consumo di superalcolici è costante e li trasforma sulle strade nel vero pericolo del sabato sera. Sono i dati più allarmanti del rapporto sulla «Nuova condizione giovanile e il consumo di alcol» condotto da Doxa, Censis, Mesomark e Usi di Trento e promossa dall'Osservatorio sui giovani e l'alcol. Secondo il rapporto, i giovani non sono grandi bevitori. Consumano alcolici più di una volta a settimana il 34% dei giovani tra i 15 e i 24 anni, il 40% ne consuma solo in sporadiche occasioni, mentre il 26% si dichiara astemio. Ciò nonostante il consumo di alcolici - nell'ordine: vino, birra e superalcolici - scandisce, secondo i sociologi, altrettante fasi di emancipazione dalla famiglia e, talvolta, di devianza. Il vino è considerato la bevan¬ da alcolica tradizionale che si inzia a consumare in famiglia, e il cui uso moderato è avvertito come «un bere sano». Il consumo si va restringendo. La birra è la bibita della vita relazionale: i ragazzi la sperimentano in pizzeria, nelle feste con amici. Il consumo è lievemente aumentato. Quanto ai superalcolici, se degustati in modeste dosi, segnano il passaggio alla vita adulta, ma quando diventano una abitudine indicano un intento di trasgressione, specie contro la famiglia. I giovani che bevono lo fanno perché insoddisfatti? No, sono infatti appagati da rapporti familiari (91% dei casi), amicizie e vestiti (89%), tenore di vita (78%). Soddisfatti ma anche appiattiti sulla posizione dei genitori. «Criticamente adeguati all'esistente», ma alla ricerca di, «esperienze forti» tra cui può esserci il bere a cui si avvicinano soprattutto giovani «scolarizzati», ricchi, ma in conflitto coi genitori. [r. mas.]

Luoghi citati: Doxa, Roma, Trento