Il Totonero arriva all'ippodromo
Il Totonero arriva all'ippodromo Vinovo, si mescolavano nei fine settimana fra la folla che assiste alle corse Il Totonero arriva all'ippodromo Denunciati due fratelli per scommesse illecite Per mesi hanno gestito indisturbati ricche giocate del toto-nero e del «bingo», il lotto clandestino. Confusi tra la folla all'ippodromo di Vinovo, ogni sabato e domenica i fratelli Emanuele e Gaetano Mangione avrebbero registrato sui loro taccuini fino a 200 scommesse, intascando puntate milionarie. Fino a domenica scorsa, quando al posto dei soliti giocatori si sono trovati di fronte i carabinieri in borghese, guidati dal maresciallo Gallo. Emanuele Mangione, 44 anni, disoccupato, Torino, e il fratello Gaetano, operaio, 38 anni, San Mauro, sono stati denunciati a piede libero per «esercizio abusivo delle scommesse». Al momen- to del fermo avevano in tasca l'impòrto di una cinquantina di puntate appena incassate, mentre nell'abitazione di Emanuele, la (anente», in via Tunisi 64, sono state sequestrate 367 ricevute di vecchie giocate, più 500 blocchetti per altre scommesse; tutto nascosto in una cassapanca. Per i due bookmakers l'ippodromo era il luogo ideale dove coltivare la lista dei clandestini, ma alle corse dei cavalli preferivano le puntate più corpose sul calcio e sul lotto. L'indagine che ha permesso di arrivare ai due allibratori clandestini era partita un mese fa da una segnalazione degli stessi gestori dell'ippodromo: «Due uomini sospetti si aggirano nel parcheggio e poi sulle gradinate» avevano detto, credendoli ladri d'auto. Invece i Mangione, negli ultimi anni, si erano specializzati non negli strumenti da scasso, bensì nelle matrici del gioco d'azzardo. [m. acci Secondo gli inquirenti Emanuele Mangione, 44 anni, sarebbe stato la mente del toto-nero
Persone citate: Emanuele Mangione, Gaetano Mangione, Gallo, Mangione
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