Due magie di Asprilla Parma vede Wembley

Coppa Coppe: l'Atletico battuto a Madrid Coppa Coppe: l'Atletico battuto a Madrid Due magie di Asprilla Parma vede Wembley MADRID DAL NOSTRO INVIATO Faustino Asprilla è l'eroe di Madrid. Con un gran bolide ha provocato l'autorete di Solozabal dell' 1 -1 e, con una magnifica incornata, ha matato l'Atletico. E il Parma, imbattibile in Europa, dopo il successo di ieri, che si aggiunge alla serie di otto partite senza sconfitte, ha un piede a Wembley. Asprilla ha fatto urlare a squarciagola il radiocronista colombiano che ne celebrava le gesta in diretta, anche se nel finale ha peccato di egoismo non passando allo smarcatissimo Minotti un pallone che avrebbe messo una definitiva ipoteca sulla qualificazione, ma è stato ugualmente il migliore in campo. Scala aveva temuto di non poter schierare Brolin, vittima nella nottata di problemi intestinali. Ma lo svedese si era ripreso in tempo e l'allenatore presentava il miglior Parma del momento, privo soltanto dello squalificato Apolloni, e con Benarrivo, preferito a Pin. Il Parma non puntava allo 00 e, incurante di avere ben otto giocatori con un'ammonizione (ai quali si sono aggiunti ieri gli incensurati Zoratto e Asprilla), replicava colpo su colpo. Il temutissimo Asprilla era nel mirino della difesa biancorossa e in particolare di Solozabal ma, con le sue serpentine, seminava lo scompiglio in avvio. Otteneva un corner. Batteva Brolin e il tiro in mischia di Grun rimpallava sul braccio di un avversario. Il belga reclamava il rigore ma per l'arbitro non c'era volontarietà. Un Parma senza complessi che dava l'impressione di non patire il clima del Vicente Calderon, anche perchè lo stadio in riva al Manzanarre, che in passato vide capitolare Juventus e Cagliari, non era esaurito, vuoi per il momento critico dell'Atletico e vuoi per l'esodo pasquale che nella capitale, in lutto per la morte di don Juan, il padre del re Juan Carlos di Borbone, si è iniziato con largo anticipo. Le due squadre si specchiavano in una «zona» assai simile, per la gioia di Arrigo Sacchi che, con un telegramma augurale, aveva inviato a Madrid il suo braccio destro Ancelotti. L'unica novità portata da Heredia, al debutto europeo, era l'arretramento di Juanito come libero. Un accorgimento dettato dalla paura di incassare un gol. L'Atletico, pilotato dal vecchio Bernd Schuster, che gioca da fermo ma fa viaggiare i compagni, replicava con un fendente di Vizcaino bloccato da Ballotta (7') e con un sinistro dal limite di Toni sopra la traversa (8'). Ma l'occasione d'oro capitava ad Alfaro (12') su assist di testa di Juanito: la sua volée di destro era troppo alta. In contropiede, il Parma creava un grosso pericolo per Abel, ma il cross di Asprilla, diretto a Melli, veniva intercettato. I biancorossi madrileni non si sbilanciavano, impedendo al Parma di sviluppare gli schemi abituali. A sua volta, la squadra di Scala fermava l'Atletico sulle corsie esterne e tentava di penetrare in velocità nelle linee spagnole. Zoratto, Brolin e Cuoghi in mezzo, con Di Chiara fluidificante sulla sinistra e Asprilla sul centro-destra, portavano in avanti diversi palloni. Lo scatto di Meili, però, non era quello di Palermo, in Nazionale. Era come frenato dalla leggera pubalgia che ne aveva sconsigliato l'impiego a Pescara: un Melli irriconoscibile. Luis Garcia, invece, non aveva perso il suo fiuto del gol e al 44' andava a bersaglio. Su azione di Alfaro proseguita da Manolo, il messicano anticipava Grun e con un destro basso e angolato infilava Ballotta. Un gol che premiava oltre i meriti l'Atletico, sino a quel momento ben controllato dai parmigiani. Una sola distrazione bastava a rovinare un primo tempo dignitoso. Era la prima volta, nelle Coppe europee, che il Parma si trovava in svantaggio. In apertura di ripresa, cartellino giallo per Di Chiara che salterà il ritorno. E veemente era la reazione del Parma che metteva in difficoltà l'Atletico. I gialloblù apparivano trasformati. Matrecano veniva steso in area da Juanito e l'arbitro non fischiava il rigore (52'). Poi una conclusione di Melli si perdeva tra il pubblico. Più abile e fortunato Asprilla che al 57' sferrava un gran bolide di sinistro: il pallone, deviato da Solozabal, spiazzava Abel ed era il pareggio. E al 61' il colombiano concedeva il bis scavalcando di testa Abel su un perfetto traversone di Di Chiara. Un trionfo per Asprilla e per il Parma che negli ultimi venti minuti sostituiva l'evanescente Melli con Pizzi e resisteva all'assalto caotico dell'Atletico, ormai rassegnato al peggio. Bruno Bernardi Gli emiliani sanno rimontare un gol Con il ritorno in casa, la finale sembra ormai a portata di mano ATLETICO MADRID ■ PARMA ABEL 5,5 LJ BALLOTTA 5,5 LOPEZ 5,5 BENARRIVO 6 TONI 6 DICHIARA 6,5 SOLOZABAL 6 MINOTTI 6 VIZCAINO 6 MATRECANO 6 JUANITO 6 GRUN 5,5 (75'FERREIRA) s.v. MELLI 5 MANOLO 5,5 (70'PIZZI) s.v. (64'SABAS) s.v. ZORATTO 6 SCHUSTER 5 BROLIN 6 ALFARO 6 CUOGHI 6 ALFREDO 5,5 ASPRILLA 7,5 LUIS GARCIA 6,5 All.: HEREDIA 5 All.: SCALA 6,5 2 Arbitro: DON (Inghilterra) 5 Reti: 44' Luis Garcia, 57' Solozabal autogol, 61 ' Asprilla. Ammoniti: 20' Zoratto, 26' Asprilla, 30' Schuster, 34' Lopez, 47' Di Chiara, 50' Vizcaino. Spettatori: 42 mila circa. Asprilla (nella foto) festeggiato dai compagni dopo aver segnato il secondo gol del Parma