«Invitato speciale» bella idea con Benvenuto tra ravioli e vino di Alessandra Comazzi

r TIVÙ'& TIVÙ' «Invitato speciale», bella idea con Benvenuto tra ravioli e vino SI siedono tutti intorno a una tavola imbandita, mangiano ravioli alla panna e agnello con le patatine, bevono vin rosso. Tutti: la famigliola, padre, madre e figlio; gli amici della famigliola; il conduttore. E lui, l'Ospite Illustre, l'«Invitato speciale» di Sandro Mayer. Un'altra delle nuove trasmissioni di Telemontecarlo, in onda il lunedì alle 21. Appena cominciata, e subito un bel colpo, l'invito a cena ad Andreotti giusto in contemporanea con l'avviso di garanzia. L'altra sera era la volta di Giorgio Benvenuto, ora segretario del partito socialista, con un ufficio, come lui stesso ha dichiarato, «più grande e più bello» di quello di Craxi. Il quale Craxi, da quando non è più segretario psi, non va in via del Corso, quindi non si è tenuto l'ufficio, come qualcuno malignamente diceva. E intanto davanti al palazzo non c'è più la polizia come fino a poco tempo fa, e tutti possono andare e venire quando vogliono. E I anzi sono invitati ad andarlo I a trovare, lui, il segretario, Sandro Mayer e tutta la famiglia di Sesto San Giovanni che l'aveva invitato a cena. Capofamiglia in testa, che è Manlio Sitta, metalmeccanico alle Acciaierie Falk. Chissà se accetteranno l'invito, chissà se li riceverebbe: forse sì, tanto perché non si possa dire che è scortese. Giorgio Benvenuto aveva accettato di passare una serata in famiglia per capire, indovinate un po', che cosa pensa la gente. E che cosa volete che pensi la gente? Gli dice: «Voi avete rubato». E lui si adombra: «Non generalizziamo, il partito era pieno di persone oneste, eravamo in molti a non rubare». Allora gli ribatte, la gente: «Sì, ma intanto lei c'era mentre gli altri rubavano: e non vedeva niente?». E' sfuggita la risposta. Sandro Mayer (più che conduttore si deve chiamare commensale) siede a capo tavola e dirige il traffico: almeno nel caso del segretario socialista, le domande piovevano a raffica senza bisogno di sollecitazioni. Ed era bello sentire il signor Manlio, rotondetto, lunga coda di ca¬ vallo, dare allegramente del tu a Benvenuto, interrogarlo sulla disoccupazione e, se l'altro sfuggiva un po', riportarlo all'ordine con un sonoro: «Stai attento». Questa di «Invitato speciale» è una bella idea: chiamare un personaggio famoso, e farlo sedere accanto a persone «normali» che lo interrogano, è un'originalità. Davanti a un piatto di ravioli, si possono dire cose che altrimenti si tacerebbero. Un bicchiere di vino scioglie la lingua e le confidenze. Però: quanto saranno sincere e spontanee le domande (e soprattutto le risposte) con la telecamera che gira per casa? Gli Ospiti Illustri sono abituati alle «colazioni di lavoro», e quindi è ben improbabile che si lascino andare a qualcosa di poco ufficiale. L'abilità di ciascuno sta nell'essere il più possibile simpatico, nel mostrarsi cordiale e naturale. Ma quelle sono vecchie volpi, normalmente ci riescono. Sandro Mayer è bravo a provocare. Alessandra Comazzi

Luoghi citati: Sesto San Giovanni