C'è Di Pietro con Alan Ford

Il fumetto compie 25 anni Il fumetto compie 25 anni C'è Di Pietro con Alan Ford MILANO DAL NOSTRO INVIATO Cosa ci fanno Berlusconi e Di Pietro sulle pagine di Alan Ford? Come possono muoversi accanto a personaggi paradossali come il Numero Uno, Geremia, Grunf, il Conte Oliver, la Cariatide? Recitano se stessi, sottolineando la svolta del più vecchio fumetto umoristico italiano che in questi giorni compie 25 anni. «Ma quale svolta? - si arrabbia Luciano Secchi, in arte Max Bunker -. Sono sempre stato molto attento alla realtà: non c'è altra via per scrivere storie che resistano sul mercato per un quarto di secolo. La denuncia, su Alan Ford, c'è da sempre: si sono sempre visti assessori con le tasche piene, politici ladri, ospedali cadenti. La stessa New York dove si svolgono le vicende è "paradossale: assomiglia più a Cinisello Balsamo che alla Grande Mela. Solo che 25 anni fa, se avessi inserito nelle mie storie riferimenti diretti, mi avrebbero fatto a pezzi». Luciano Secchi ha da poco compiuto 60 anni. E' uno dei grandi nomi del fumetto italiano: è lui l'autore delle storie di Kriminal e Satanik, che hanno scandalizzato i benpensanti degli Anni 60. Sempre lui ha lanciato in Italia personaggi come l'Uomo Ragno e i Fantastici Quattro. Oggi è l'editore di se stesso. Il suo ufficio alla «Max Bunker Press» è in via Fatebenefratelli, a due passi dalla questura di Milano: dalla finestra, sporgendosi un po', si possono vedere gli uomini che fanno da scorta a Di Pietro. «Sta proprio cambiando tutto dice Secchi -. E uno scrittore non può che seguire i tempi. Mi domando che cosa sarebbe succes- Alan Ford: ha s patie leghiste so senza Di Pietro e la Lega. Sì, la Lega. O credete che l'Italia sia cambiata da sola?». Non ci starà preparando un Alan Ford leghista? «Alan è un'istituzione, non ha bisogno di etichette». Prima del Sessantotto, in Italia, c'erano Topolino e i «neri» alla Diabolik. Niente altro. «L'umorismo un po' inglese e un po' lombardo delle mie storie è stato uno choc - racconta -. All'inizio ha fatto fatica ad imporsi. Poi, d'improvviso, dal numero 26, il boom. Un segno dei tempi: Alan è un personaggio positivo, ottimista. Ora il più venduto è Dylan Dog. Bellissimo, ma senza speranza. Qualcosa vorrà dire, no?». Alan Ford e la sua gang, però, tengono duro. La più scalcinata banda di agenti segreti mai vista, continua a piacere. «Abbiamo un pubblico di 25-40enni - spiega Secchi - persone che ci hanno comprato per la prima volta da ragazzini e che poi sono tornati. Hanno resistito anche agli alti e bassi inevitabili nel lavoro di un lupo solitario come me. Faccio tutto da solo, io: senza aiuti. Scrivo di notte, nella mia casa di Cremeno, in montagna. Milano va bene per gli affari, ma per pensare c'è troppo casino ». Milano è riuscita a cambiare persino il Numero Uno, uno dei più incredibili personaggi di Alan Ford: un vecchio dispotico che, da una sedia a rotelle, affligge tutti con le sue interpretazioni della Storia. In uno degli ultimi episodi, sogna una Milano in cui tutti, dai vigili alle baby sitter, pretendono tangenti. Spiega Secchi: «In 25 anni ho dissacrato tutti: mi manca solo Garibaldi. Fino a qualche anno fa c'era Craxi a proteggerlo. Ma adesso...» Guido Tiberga Alan Ford: ha simpatie leghiste

Luoghi citati: Cinisello Balsamo, Cremeno, Italia, Milano