«Un giorno Eco condurrà i telequiz» il superstite liberalsocialista

Il cliente nero e i proiettili della fornaia lettere AL GIORNALE «Un giorno Eco condurrà i telequiz»; il superstite liberalsocialista Amnesty International al posto degli oroscopi Un giorno finiremo di leggere, più sconsolati che divertiti, i «bollettini di guerra» dell'audience, che dividono lo «share» (che è già una contraddizione in termini) tra le televisioni private e le Reti di Stato. Succederà, ve lo assicuro. Succederà quando i dirigenti Rai capiranno finalmente che lo scopo delle Reti nazionali non è quello di «fare concorrenza» al settore privato, ma di offrire un servizio pubblico che copra giustamente quei settori dello «spettacolo televisivo» che «non tirano», siano questi film che non sono in prima tv (ma che magari sono belli lu stesso) o reportages su mostre che non necessariamente «faranno epoca» (salvo dimenticarsele due mesi dopo). (D'altronde, scusate, ma le Ferrovie Nord mica hanno una linea per Canicattì, giusto?). E questo succederà, ve lo giuro; quando questi dirigenti che so essere brave persone, vedranno che i loro sforzi saranno premiati e cioè quando «noi, il villaggio globale», avremo capito e apprezzato il loro impegno nell'offrirci finalmente un «menù» alternativo al consueto minestrone surgelato che caratterizza tutti i primi 10 numeri nei nostri roventi telecomandi, e guarderemo i film di Bergman in prima serata, Umberto Eco condurrà i giochi a quiz al posto di Mike Bongiorno e Amnesty International avrà una rubrica quotidiana che riempirà i buchi lasciati dagli oroscopi. E quando questo succederà (e succederà, quant'è vero Iddio!) noi, e con noi intendo dire «tutti noi», andremo a pagare il canone senza che ce lo dicano gli spot (che è il massimo guardare la pubblicità che ti invita a pagare un servizio che paghi anche per fare in modo che stia in piedi senza pubblicità...). Perché «noi», che adesso non lo paghiamo, perché non riusciamo a capire perché il pubblico, la massa, la piazza, l'utente, il be¬ neficiario del servizio (insomma, ancora «noi»), dovremmo fare la concorrenza al caffè Kimbo, che è il settore privato, capiremo tutto e diventeremo un «pubblico» adulto e responsabile. E questo succederà, ci metto una mano sul fuoco. La nostra, naturalmente. Luigi 'Front in, Milano «Ecco cosa divise azionisti e comunisti» Al vecchio amico Paolo Bufalini vorrei rammentare, da superstite romano dei «cosiddetti» liberalsocialisti coi quali egli, comunista, ebbe stretti rapporti nella cospirazione antifascista, che a differenziarci allora furono, più che una «divergenza» filosofica, la sua e loro concezione determinista e classista della lotta politica. Questa concezione ed i conseguenti opposti schieramenti nella scacchiera internazionale e nella «guerra fredda» fra Urss e Occidente divisero in seguito comunisti ed azionisti. Vittorio Gabrieli, Roma Donne, 20 mila anni di incivile soggezione Vi scrivo a proposito della polemica tra le donne e la Chiesa cattolica su aborto e anticoncezionali. La Chiesa è contraria adducendo l'importante ragione della salvaguardia della vita. Guardare però il problema da questo solo punto di vista sarebbe errato per vari motivi. C'è il fatto della libertà della donna di avere o non avere figli. Non si può negare questo principio invocando eventuali abusi che ci potranno essere ma ciò non si rivelerà d'insormontabile soluzione con l'educazione sessuale e il ricorso agli anticoncezionali. Ma oltre ai diritti della donna che penso nessuno oserà disconoscere dopo ventimila anni di totale e incivile soggezione al più forte, cioè il maschio, è da pren- dere in seria considerazione il problema dell'aumento demografico. E' necessario programmare fin d'ora il futuro della Terra, prender coscienza che i suoi beni sono limitati e che non dureranno in eterno. In queste condizioni, con l'aumento demografico, come si potrà affrontare 2 problema di dare cibo e lavoro a tutti? Che ne sarà di questa umanità già afflitta dalla disuguaglianza, dall'inquinamento e dalla sconfinata povertà? E' vero che con il progresso tecnologico e spaziale si potrà fare qualcosa ma ci vorrà ancora molto tempo a causa della cecità di chi lesina le risorse nel settore spaziale che invece è d'importanza fonda¬ mentale per il destino dell'umanità. Quando si vede che vengono sperperate somme enormi nella costruzione di missili, portaerei e altri strumenti di morte per conseguire un'effimera superiorità che è fonte anche di guai, allora si capisce quanto sia grande la stupidità umana che non vede quali sono i suoi inte¬ ressi fondamentali. GU altri pianeti dèi sistema solare hanno condizioni ambientali estreme, inospitali alla vita, e ci vorranno millenni, enormi risorse e tecnologie per colonizzarli e renderli di tipo terrestre. Quindi è consigliabile, è preferibile, è assolutamente necessario il controllo delle nascite. Perciò è auspicabile che la Chiesa cattolica modifichi la sua attuale posizione. Meglio farlo adesso che esser costretti, in un futuro non molto lontano, dall'incalzare degli avvenimenti. Già ombre minacciose incombono sull'orizzonte della Terra. La Chiesa cattolica non deve restare immobile nel tempo e nello spazio, ma muoversi nel senso del progresso. Ogni battaglia retrograda e conservatrice è una battaglia perduta per l'umanità e per il mondo! P. F. Catone, Roma Le medicine italiane costano troppo La più grave accusa che è sempre stata rivolta ai ministri è quella di non aver preso contatto còli la realtà dei problemi quotidiani del loro ministero. Il nostro attivo ministro della sanità finalmente è sceso in campo e dedica i sabati e le domeniche a blitz in tanti ospedali, in ogni regione d'Italia. Bene per la sua immagine, ma da ciò non ci saranno molti miglioramenti nelle Usi italiane. Certamente la prima sacrificata è la sua famiglia. Io mi permetto di sottoporre al ministro Costa alcune domande: Come mai le medicine in Francia costano meno che in Italia? Esempio: in Italia una pastiglia di Aspirina C (Bayer) costa lire 560, mentre la stessa pastiglia in Francia, prodotta da altra ditta, leggermente più lieve costa L. 171 al cambio attuale (franco a L. 286)? Perché le confezioni di Enapren, quando furono tolte dal prontuario passarono da L. 2480 la confezione a L. 4500? Ministro, rivolga una particolare attenzione al costo dei medicinali. Forse sarebbe questo il campo per ridurre il deficit della sanità. O con il Mercato comune europeo arriveranno i medicinali direttamente dall'estero sul nostro mercato? E allora tutti gli «incentivi» offerti a medici e altri dalla nostra industria farmaceutica come saranno gestiti? Il cittadino paga le medicine il 70% in più del loro costo perché la burocrazia statale impiega diversi mesi o anni per pagare. Quando un cittadino acquista una medicina e la paga pronto cassa paga la «sua tangente» per i ritardi dello Stato. E allora, caro ministro Costa, invece di girovagare da un ospedale all'altro, risolva questo problema, ne guadagneranno le casse dello Stato e anche i cittadini. G. G., Mondovì Dubbi assurdi sui referendum E' sorprendente, dopo tanti esperimenti, che di fronte all'impellente necessità di cambiamento reale di cultura e mentalità politica, alla proposta di un referendum per attuare un diverso metodo nella scelta dei politici, illustri giuristi italiani abbiano a porre il dubbio della incostituzionalità di un referendum già approvato dalla Consulta. Si può anche accogliere questa proposta di incostituzionalità dati i cambiamenti vistosi successivi al 1948 nella distribuzione della popolazione nei vari collegi elettorali, ma occorre un Parlamento efficace, non bizantino, che decida in breve tempo, od una Costituente che provveda sempre nei tempi brevi. Due possibilità che attualmente si trovano nel libro dei sogni di bambini prodigio, dati i periodi brevissimi che la situazione impone, specie nellato economico. Renzo Manganelli, Firenze

Persone citate: Bergman, Eco, Mike Bongiorno, Paolo Bufalini, Renzo Manganelli, Umberto Eco, Vittorio Gabrieli