Raddoppiato in 2 anni il numero dei detenuti
Nicolò Amato: «Situazione esplosiva» Nicolò Amato: «Situazione esplosiva» Raddoppiato in 2 anni il numero dei detenuti Crescono quelli in attesa di giudizio Più aggressioni e pericolo di rivolte ROMA DALLA REDAZIONE Dopo l'allarme lanciato dal direttore delle carceri Nicolò Amato, arriva la conferma dell'Istat: le carceri italiane sono sempre più affollate e alla fine del 1992 il numero di detenuti era arrivato alla cifra record di 47.588. In un solo anno il numero complessivo dei detenuti è aumentato del 30 per cento. Sono entrate in carcere 93.774 persone, mentre sono uscite soltanto 69.224. La crescita più sensibile si è avuta tra le persone in attesa di giudizio, salite a 26.444: cioè più della metà dell'intera popolazione carceraria (55,6 per cento). Anche il numero degli stranieri in carcere continua ad aumentare: alla fi- |||; ne del 1992 erano 6650, il 14 filli per cento del to- .... ., . tale dei detenuti. NlcolòAmato Le donne rappresentano il 5,6 per cento. Su questo sfondo nero, una piccola nota positiva: l'incremento dei carcerati nella seconda metà del 1992 (4,4 per cento) è stato molto meno pronunciato che nel primo semestre (28,4 per cento). Ma è comunque una magra consolazione per Nicolò Amato, che in una recente intervista aveva denunciato l'assoluta carenza di strutture carcerarie a fronte del continuo aumento del numero di detenuti. Mancano le carceri, ma man¬ cano anche gli organici e i soldi per gestire gli istituti di pena: per il cibo, per i medicinali, per il gasolio da riscaldamento. In due anni il numero dei detenuti è passato da 25 mila a quasi 50 mila e il sovraffollamento - assicura Amato - sta creando una situazione sempre più esplosiva: cresce il numero dei tentati suicidi, dei ferimenti e delle rivolte. E il governo? 11 direttore delle carceri denuncia questa situazione da oltre due anni ma dice che finora è stato inascoltato. «Se alcune delle mie proposte fossero state prese in considerazione, non ci troveremmo in questo stato». Ieri il'deputato verde Alfonso Pecoraro Scanio e il radicale Sergio D'Elia, dopo un'ispezione a sorpresa nel carcere di Secondigliano, alla periferia Nord di Napoli, hanno de nuhciato «il clima di terrore» che hanno riscontrato durante la visita, «con i detenuti che scattano dalle brande appena si accorgono di una presenza estranea e si pongono ritti, spalle al muro e con le mani dietro la schiena». Dopo la visita, Pecoraro ha presentato un'interrogazione parlamentare al Guardasigilli Giovanni Conso, firmata anche dall'anti-proibizionista Marco Taradash, nella quale chiede l'intervento immediato di Amato e della magistratura di Sorveglianza di Napoli. |||; filli .... ., . NlcolòAmato
Persone citate: Alfonso Pecoraro Scanio, Giovanni Conso, Marco Taradash, Nicolò Amato, Pecoraro, Sergio D'elia
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