Quando Pigmalione ci prova di Giorgio Calcagno

Quando Pigmalione ci prova «GALEOTTO FU IL LIBRO» Quando Pigmalione ci prova Segreti d'alcova dalla Aleramo a Calvino jB.jrAj^plpa è .del professor | ; Higgiris. Lo studioso" di fonerica, che nella commedia di Shaw trasforma una fioraia malparlante in una raffinata conversatrice di alta società, ha dato al personaggio di Pigmalione un ruolo pericoloso, nel nostro mondo letterario. Le fioraie sono tante, e gli Higgins voraci, dietro le scrivanie. L'autore irlandese scriveva, alla vigilia della prima guerra mondiale, in una Inghilterra ancora vittoriana, dove l'esperto di lingua non si sarebbe mai permesso di usare in modo scorretto le labiali e meno che mai le fricative. Ma la società evolve, le giovani che vogliono arrivare si moltiplicano, e la carne è debole. Il caso del professor Marramao rovescerebbe il teorema di Shaw, ci sbatte in faccia una realtà che nella repubblica delle lettere sarebbe elegante ignorare. Anche quegli insospettabili studiosi, avete visto... Era già successo un caso simile qualche anno fa con il professor Mola, lo storico della massoneria, accusato di violenza a un'inquilina. Anche quei cattedratici, con tanto aplomb... E' davvero così? In realtà se la notìzia fa rumore è perché risulta insolita o almeno perché viene alla luce fuori dalle consuetudini. Il Pigmalione letterario ha avuto varie incarnazioni, nei nostri anni più recenti, e non sempre attraverso la figura di quel satiro smanacciamo a cui fa pensare l'ultimo episodio. Più spesso l'iniziazione alla scrittura ha coinciso con un rapporto sentimentale, basato forse sulla convenienza, certo sul consenso. Si gridò allo scandalo, nel 1962, quando Alberto Moravia impose al premio Formentor il manoscritto inedito di una venticinquenne italiana, nota soprattutto per il cognome del padre, l'orientalista Fosco Maraini. Ma Dacia Marami sarebbe poi stata la sua compagna per 18 anni, e avrebbe continuato a pubblicare libri con successo anche dopo essersi affrancata dalla sua tutela. Soltanto dopo la partenza della scrittrice Moravia, ormai ottuagenario, avrebbe tentato il colpo con una giovane giornalista romana, Dina D'Isa, che raccontò la specialissima intervista in un libro uscito due anni fa da Newton Compton: «Sentivo le sue dita che scherzavano con i miei capelli e mi lasciavano scivolare sul ventre dei piagnetti di sabbia, poi li toglievano indugiando con i polpastrelli sul profilo del mio corpo. Ero attratta dalle tenerezze che mi svelava con le sue mani capaci...». Diverso l'incontro fra Italo Calvino e Elsa De Giorgi, che mise di fronte uno scrittore appena trentenne ma già arrivato ai gradi alti del cielo e una donna più anziana di lui, attrice fa¬ mosa ma scrittrice debuttante. La candidatura dei suoi «Coetanei» al premio Viareggio, sostenuta da Calvino, suscitò molte proteste, e molti pettegolezzi. Protezionismo extraletterario? Pagamento di un debito sentimentale? L'attrice ha cercato di difendersi pubblicando a tanti anni di distanza brani di lettere dello scrittore: che sono quelle di un innamorato, senza diaframmi, neppure nel linguaggio; appassionate e limpide. Qualche debolezza deve essere consentita anche ai poeti, specie se non ancora laureati. Montale incontrò Maria Luisa Spaziarli a Torino nel 1949, lei poco più che ventenne, lui già sui 55. E fu, per tanti anni, la più famosa coppia poetica d'Italia. Pigmalione? Probabilmente sì: ma Pigmalione gentile, come si conviene a un poeta, che cercava gli incontri in bicicletta e meglio ancora in tandem, e poi si sfogava scrivendo. Più appassionate dei Pigmalioni risultano le Pigmalione, a cui neppure Shaw aveva pensato. In testa alla classifica c'è sta- bilmente Sibilla Aleramo: che poteva vantarsi di avere aperto la strada a Giovanni Cena, Boine, Cardarelli, Campana, Boccioni, ... un elenco lunghissimo, tutti passati per la sua camera. Già ultrasessantenne, riuscì ancora a conquistarsi due giovani: il primo si chiamava Salvatore Quasimodo, e arrivò al Nobel; il secondo Franco Matacotta, e non riuscì a ottenere altro titolo che «l'ultimo amore di Sibilla Aleramo». Giorgio Calcagno La giornalista Dina D'Isa raccontò come Moravia cercò di sedurla durante un'intervista Montale «avviò» alla poesia Maria Luisa Spaziarli Accanto, da sinistra, le scrittrici Maria Luisa Spaziarli, Sibilla Aleramo e Elsa De Giorgi

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Torino, Viareggio