«Voleva fare l'amore eoa me in cambio di una recensione»

La scrittrice Angela Scarparo denuncia il filosofo Giacomo Marramao per tentata violenza La scrittrice Angela Scarparo denuncia il filosofo Giacomo Marramao per tentata violenza «Voleva fare l'amore eoa me in cambio di una recensione» ROMA. Lui è Giacomo Marramao, 46 anni, filosofo e docente universitario a Napoli, ex «ideologo di Occhetto» ora schierato con le truppe di Giannini per i referendum, collaboratore dell'Espresso, sposato, senza figli. Lei è Angela Scarparo, 34 anni, poetessa e scrittrice, separata, un bambino di 7 anni. E' accaduto che lei ha denunciato lui per tentata violenza carnale. Il professore avrebbe richiesto prestazioni sessuali in cambio della recensione dell'ultimo libro della scrittrice. Adesso Giacomo Marramao nega, annuncia querele e si domanda se «quella ragazza non sia una squilibrata». Angela Scarparo conferma tutto, arrabbiatissima: «Ho deciso di denunciarlo perché è un cretino, un pomicione intellettuale, uno che pensa di rivoluzionare la filosofia e in privato non è capace capire se una donna ci sta o no. Quelli come lui hanno l'arroganza di credersi grandi personaggi: è un malcostume da combattere. E poi non avevo bisogno di recensioni sull'Espresso: la fa già Cotroneo». Di fronte al terremoto, le rispettive famiglie si allineano. Dice la moglie di Marramao, Gabriella Bonacchi, ricercatrice: «Io sono femminista, non voglio dare interpretazioni piatte. Però conosco Giacomo da 25 anni, escludo che sia un violentatore». Dice l'ex marito di Angela Scarparo («niente nome»), avvocato: «Angela non è una ragazzina e nemmeno una visionaria. Di pubblicità non ha bisogno, non di questo tipo, sgradevole anche per lei. Se ha denunciato è vero di sicuro». Eccola, la denuncia, firmata al commissariato Trastevere: «Giacomo Marramao mi ha invitata a casa sua per parlare del mio e del suo prossimo libro, di cui aveva le bozze. Dopo i convenevoli, ha cominciato a toccarmi e, dopo aver ricevuto un chiaro rifiuto, ha continuato da solo a fare cose sgradevoli e volgari, accertandosi che, dalla finestra aperta, nessuno lo vedesse. Mi ha detto: abbiamo amicizie comuni su cui posso influire, tu hai bisogno di me. Mentre mi toccava ha aggiunto: ti deve piacere». Signora Scarparo, è andata proprio così? «Certo». Quando è successo? «Il 6 marzo, pomeriggio». Che cosa intende per pomicione intellettuale? «In Italia abbiamo i Pomicini e i pomicioni: Marramao fa parte della seconda categoria. Uno che ti accoglie in casa con le fotocopie delle recensioni del suo libro che cos'è? Manco cattivo, proprio solo cretino. E pensare che in pubblico passa per un genio». Genio, persona di grande cultura, conteso protagonista dei salotti intellettuali, il «filosofo di Occhetto» che insieme con Asor Rosa ha ribattezzato Capalbio l'«Atene tirrenica» e sempre s'era distinto per l'impegno sociale, politico. Allora? Com'è che si è messo in un guaio simile? Al tele- fono, il professor Marramao è imbufalito: «Ma io non ho fatto niente. Quella Scarparo è completamente matta: com-ple-ta-mente. Non è mai stata a casa mia». Sicuro, professore? «No... sì... aspetti. Sì, una volta, una volta c'è stata da me: un quarto d'ora, abbiamo preso un caffè». E c'era anche sua moglie? «Mia moglie era fuori. Ma non avrei fatto comunque le cose di cui quella pazza mi accusa. Ho sempre fatto battaglie civili per la correttezza dei rapporti tra la gente. Insomma, sono allibito. E' evidente ohe cerca pubblicità». Conosce bene Angela Scarparo? «Bene no. Me l'ha presentata il mio amico Fabio Mauri, il direttore delle Messaggerie. Sarà un anno fa. Eravamo a una conferenza a Roma. Da allora l'avrò rivista un altro paio di volte. Poi l'ho incontrata in piazza Navona, mi ha rimproverato perché non mi facevo mai vivo. La trovavo persino simpatica». Allora a casa sua è venuta. «Ma sì, un mese fa, forse due, non ricordo. E non è successo niente. Oltre tutto, come avrei potuto proporle di recensire il suo romanzo se sull'Espresso io recensisco saggi?». Però è verosimile che le abbia proposto d'intercedere con qual¬ che amico per farlo recensire. «Sarà verosimile, ma non è vero. Ma quel libro non è uscito da un pezzo?». E' uscito nel settembre 1992. Titolo, «Shining Valentina». Il direttore degli Oscar Originals, Ferruccio Parazzoli, dice che è «delizioso», «com'era delizioso il libretto di poesie che aveva scritto giovanissima», e racconta che in questi giorni Angela Scarparo gli ha consegnato il dattiloscritto del prossimo romanzo. Che pensa della denuncia? «Non ne penso. Angela mi ha parlato di una possibile recensione di Cotroneo. Ma non mi ha detto nulla di Marra¬ mao. A me non sembra una ragazza squilibrata. Sono stupito, di Marramao, voglio dire». Stupiti anche gli amici del filosofo: gli piacciono le belle donne, provano a spiegare, ma di per sé questo non è un indizio. Tutti concordano: ((Angela Scarparo cerca pubblicità». Cerca pubblicità, signora Scarparo? «Ma quale pubblicità. Marramao dovrebbe stare zitto. Non volevo tutto questo polverone. Purtroppo però è così: Marramao è un cretino, e contro i cretini non c'è difesa». Eva Ferrerò L'ex ideologo di Occhetto indignato si difende «Quella è matta, cerca solo pubblicità» Lei: «Voglio colpire un simbolo dell'arroganza» La scrittrice Angela Scarparo (a fianco) accusa il filosofo Giacomo Marramao di averla molestata chiedendo i suoi favori sessuali in cambio di un intervento per far recensire positivamente il suo libro

Luoghi citati: Atene, Capalbio, Italia, Napoli, Roma