Niente musica per Tangentopoli

Cantautori contrari agli scandali nelle canzoni: «Sarebbe ridicolo e soffocante» Cantautori contrari agli scandali nelle canzoni: «Sarebbe ridicolo e soffocante» Niente musica per Tangentopoli Teresa De Sto: che fastidio le rime con ladri Sergio Endrigo: «Craxi ormai fa tenerezza» RECANATI DAL NOSTRO INVIATO Siamo ormai al punto che, telefonando con la scusa del gioco innocente e un po' stupido del «Se fosse», il telespettatore si congratula, com'è successo ieri pomeriggio, con una gelida e imbarazzata Patrizia Caselli. «Meno male che adesso a Baidue ci sono un po' di socialisti in meno», ha detto l'utente prima di riappendere. Fra Tangentopoli e referendum alle porte, le tribolate vicende del nostro Paese coinvolgono proprio tutti gli strati della popolazione, la tengono con il fiato sospeso. Nell'occhio delle cronache giudiziarie è comparso anche Domenico Modugno, per l'incasso in nero di 500 milioni legati a concerti tenuti durante la campagna elettorale del psdi nell'89: che penseranno i cittadini cantanti e cantautori, che vedono entrare in scena non musicalmente la loro categoria? Nella pittoresca confusione del ristorantino-pub del Premio Recanati, dove in questi giorni andavano a rilassarsi prima e dopo le loro performances, li abbiamo interrogati. E li abbiamo trovati smarriti, arrabbiati, confusi. Come tutti. Pronti, magari, ad avviare un filone musicale improntato sul latrocinio? Le prime avvisaglie non mancano: i Mau Mau ci hanno raccontato di aver sentito parlare della nascita, a Roma, di un gruppo che si chiama Tangentrock. Ma stigmatizzano il fenomeno: «Speriamo che non occorra per forza trovare delle scuse per scrivere canzoni. Denunciare le tangenti in una canzone è ridicolo». Più articolato il discorso di Teresa De Sio: «Ciò che divide le canzonette dalla canzone d'autore, è proprio che la seconda ha l'obbligo di cantare la realtà. Però l'attualità è così feroce e veloce, che rischia di soffocare la> creatività. Proverei fastidio per un accostamento facile di rime con "ladri" e "tangenti", argomenti sui quali siamo tutti d'accordo. L'attualità, invece, deve entrare in un processo linguistico e immaginativo che modifichi la realtà letta sui giornali». Geraldina Trovato, giovanissima catanese, rivelazione dell'ultimo Festival di Sanremo, ha citato una frase di Borsellino nella sua canzone arrivata seconda nella sezione Novità; riflette: «Ci vuol ben altro che una canzone per risolvere i problemi. Ho citato Borsellino per sentirmi più pulita io; ho avuto reazioni positive soprattutto in Sicilia. Però le canzoni possono servire al massimo per chi ha pianto ai funerali di Borsellino e non certo per chi ha ucciso. Così, quelle sulle tangenti». Fulmineo Angelo Branduar- di: «Come non ho scelto il mio naso, così non scelgo la musica che mi viene, e di questi temi non mi occupo. E' più facile che se ne interessino certi movimenti co me le posse, con tendenza cronachistica». Sergio Endrigo sta attraversando un periodo di bella creatività, e a Recanati ha cantato una canzone superlaica nella quale dice: «I musulmani fanno festa il venerdì, gli ebrei fanno festa il sabato; la domenica i cristiani e i barbieri il lunedì»; sull'ipotesi della canzone cronachistica, è caustico: «Non mi sono nemmeno divertito con "Avanzi", quest'anno, figuriamoci se voglio sentir canzoni sulle tangenti. Ormai Craxi fa tenerezza e si aspettano i processi». Secondo Cristiano De André, le tangenti girano anche nel mondo della musica: «Ma nessuno se ne occupa, forse accadrà dopo che sarà stata fatta pulizia nella politica. C'è richiesta generale di pulizia, c'è un'aria di dopoguerra con tanta voglia di cambiare». Anche lui, come tutti noi e come i suoi colleghi, segue quotidianamente le vicende della cronaca giudiziaria: «L'altro giorno, all'annuncio del secondo "avviso" ad Andreotti, ho fatto partire un applauso». Branduardi i tg li guarda poco: «Non sono così sanguinario, sento di aver partecipato a tutto come suddito. Chi par¬ lava, prima, si beccava del qualunquista, poi la realtà ha superato le dicerie. Chissà che accadrà, ora; ma in fondo, quando hanno tagliato la testa a Luigi XVI, nessuno sapeva che cosa sarebbe successo». Caterina Caselli, a Recanati come discografica, ascolta e si fa seria; è nota la sua amicizia con i Craxi, lei spiega che le due famiglie continuano a frequentarsi: «Ma tanta gente è come scomparsa. E' un momento davvero preoccupante, io trovo grande consolazione dalla musica. Sento intorno sgomento, desiderio di far pulizia facendo riemergere i valori portanti dell'esistenza. Però non mi piace il fatto che si dividano così nettamente i santi dai cattivi: non credo allo schematismo, mi fa paura». Teresa De Sio si preoccupa «della mancanza di un'ipotesi sostitutiva di questo potere: temo in questo senso il 18 aprile, l'uso di uno strumento difficile come il referendum in una realtà come quella dei nostri giorni: tutti vorremmo toglierci tutto da addosso, ma come?». L'argomento referendum trova anche il cittadino musicista del tutto impreparato: Branduardi ha comprato il librettino per le istruzioni: «Ma leggendo con la dovuta superficialità, mi sono accorto che capisco ancor meno»; Endrigo fa ragionamenti che lo smarriscono: «Mi son sorbito ore di tv, non so come voterò: certo se Fini mi dice di votare no, io voterei sì. Ma poi mi dice la stessa cosa anche Cossutta... E' una lotteria». Cristiano De André confessa: «Non ci capisco niente» ma aggiunge battagliero: «Non serviranno a niente, i referendum; il male minore è ancora votare il sì». I Mau Mau ancor più battaglieri stigmatizzano: «Si chiedono al popolo cose contraddittorie, non si può far dire a noi se si deve abolire il ministero dell'Agricoltura». Marinella Venegoni Caterina Caselli è restata amica dell'ex leader psi: «Da una parte i santi, dall'altra i cattivi, ho paura» Cristiano De André: «C'è una richiesta di pulizia, c'è un'aria di dopoguerra con tanta voglia di cambiare» Accanto in senso orario: Teresa De Sio, Sergio Endrigo e Angelo Branduardi che dice: «Niente tg, non sono sanguinario»

Luoghi citati: Recanati, Roma, Sanremo, Sicilia