I «fantasmi» erano i goliardi di A. Lu.

I «fantasmi» erano i goliardi Genova, un architetto li aveva visti durante la ristrutturazione di una sala I «fantasmi» erano i goliardi Riuscito scherzo ai giornalisti a Palazzo Ducale GENOVA. Palazzo Ducale, emblema della Superba e antichissima sede dei Dogi della Repubblica, è stato al centro di una burla colossale. Fantasmi e terrificanti spettri sono apparsi, in queste ultime due settimane, nelle splendide sale recentemente restaurate e nelle celle sotterranee dove nei secoli scorsi venivano rinchiusi i nemici della Repubblica. Ma era tutto uno scherzo inventato dagli studenti del «Dogatum Genuense Supremus Orbo Goliardicus Liguriae», i goliardi insomma che si sono divertiti alle spalle di quei quotidiani che con grandi titoloni hanno abboccato all'amo. Il «pesce di aprile» è stato svelato ieri pomeriggio nel salone a pianoterra del Palazzo. Il «fantasma» di Leonardo Montaldo, doge eletto nel 1383 si è reincarnato in Paolo De Paoli, doge massimo della goliardia genovese. Lo studente, tra lo stupore dei visitatori, è entrato nel salone con il seguito dei suoi dignitari. Da sotto la mantella ha estratto la feluca, il cappello dei goliardi e ha spiegato che i fantasmi di Palazzo Ducale sono stati soltanto una burla: «Abbiamo inscenato 'o scherzo perché vogliamo annunciare con la dovuta risonanza la 69a prossima edizione della Indianapolis genovese». Da ormai 15 anni, infatti, non si svolge più la corsa delle carrette di legno (al posto delle ruote avevano cuscinetti presi in prestito dalle auto) che scendevano a folle velocità per le discese del centro di Genova. «Ci manca il nullaosta del Comune - ha ancora aggiunto De Paoli - e con questa nostra iniziativa speriamo di ottenerlo rapidamente. Nello stesso tempo volevamo rilanciare anche il Ducale, spesso snobbato dai genovesi, che deve invece diventare un centro focale per la città». Lo scherzo, complice un quotidiano genovese del pomeriggio, era iniziato il 23 marzo scorso. L'architetto Bruna Solinas, che sta lavorando in una sala del Ducale, aveva scorto un gruppo di persone in abiti pseudo-ottocenteschi. Era corsa alla biglietteria del Palazzo per chiedere se era prevista qualche manifestazione e nessuno aveva saputo darle una risposta. Così è nata la voce dei fantasmi. La Solinas è stata anche intervistata da un quotidiano che ha rilanciato con grande evidenza la notizia. Poi l'architetto è stato avvicinato dai goliardi che le hanno spiegato tutto, ma l'hanno vincolata al silenzio. In seguito vi sono state altre «apparizioni». Andrea, uno studente di Ingegneria (uno dei complici dello scherzo) ha detto di aver visto un uomo in abiti del Quattrocento. Il 28 marzo una coppia di tedeschi, anch'essi fra gli inventori della burla, avevano assicurato che nel Ducale si era materializzato il dipinto del doge Montaldo distrutto da un incendio nel 1777. [a. lu.]

Persone citate: De Paoli, Ducale, Leonardo Montaldo, Montaldo, Paolo De Paoli, Solinas

Luoghi citati: Genova, Indianapolis