Mafia Andreottì attacca «Ho paura di quei giudici»
Mafia, Andreottì attacca «Ho paura di quei giudici» In tv da Biagi: non ero nemico di Dalla Chiesa Mafia, Andreottì attacca «Ho paura di quei giudici» ROMA. «Tocca a voi», ieri sera su Raiuno, è toccato a Giulio Andreotti. E Enzo Biagi ha aperto la sua diretta - in collegamento con i direttori dei maggiori quotidiani - con una rivelazione tratta dall'Espresso in edicola oggi: Vito Ciancimino avrebbe rivelato al procuratore della Repubblica di Palermo Giancarlo Caselli che la strage di via Carini, in cui il generale Dalla Chiesa morì con la moglie e un agente di scorta, ebbe tra i suoi mandanti proprio Giulio Andreotti. A rivelarlo a Ciancimino sarebbe stato Salvo Lima. Lui, il senatore, lì seduto in studio, imperturbabile ha respinto la tesi: «Io non avevo motivi per fare uccidere Dalla Chiesa ha ribattuto Andreotti -. Era stato anzi proprio un mio decreto del '78 a metterlo a capo di un organismo particolare per combatterela criminalità orgnizzata mafiosa». Nell'intervista a Biagi, sotto il fuoco incrociato delle domande dei direttori dei maggiori quoti¬ diani e settimaneli, Andreotti ha difeso la memoria di Salvo Lima. Il direttore del Giornale, Montanelli, nell'editoriale di ieri aveva scritto che «Andreotti deve esigere che una eventuale richiesta di autorizzazione a procedere venga accolta. E' il modo più sicuro per far crollare il castello di accuse montato contro di lui dai "pentiti"» Ieri sera, in diretta, Montanelli ha ribadito il suo pensiero, e ad Andreotti ha domandato perché non ha abbia rinunciato subito all'immunità parlamentare. Il senatore ha risposto con un invito: a rileggere le risposte di Giovanni Falcone al Csm sulle dichiarazioni di Leoluca Orlando, che accusava il magistrato di «tenere nei cassetti le prove sui delitti politico-mafiosi». Ha concluso Giulio Andreotti: «Ho paura delle lotte interne tra magistrati al palazzo di giustizia di Palermo. Mi sento innocente: quando non c'erano, ho fatto io le leggi per combattere la mafia». [r. L]
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