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Bianchi duro con l'arbitro Bianchi duro con l'arbitro Zola: su di me c'era un rigore Berlusconi: che carattere i miei MILANO. Il Milan esalta la sua prova d'orgoglio che gli ha consentito di recuperare due gol, il Napoli è furibondo con l'arbitro. «Sono un tesserato, ho dei doveri verso la società e la squadra, non posso dire tutto ciò che penso e provo poiché non voglio squalifiche», dice Bianchi. «Sarei curioso di sapere che diceva Gullit all'arbitro in campo - aggiunge l'addetto stampa napoletano Paoletti - pensate, negli spogliatoi i rossoneri lo chiamavano "Meschin"... Questo è lo stesso signore che arbitrò il Milan che vinse a Firenze 7-3. Forse i rossoneri pensavano di essere ancora là...». Anche i giocatori napoletani ce l'hanno con Beschin, ma in modo più contenuto. Come Zola, che lamenta un rigore non concesso per fallo di Rossi su di lui e per l'appoggio del pallone con il piede da parte di Baresi che Rossi, impunito, raccoglie con le mani. «Purtroppo ogni arbitro considera questi episodi in modo diverso - dice Policano - ma il ri¬ gore su Zola era sacrosanto. Il pari comunque è colpa nostra, non siamo stati capaci di fare il 3° gol e abbiamo avuto dieci minuti di bambola collettiva e il Milan ha recuperato». Quei dieci minuti che Berlusconi esalta dicendo che «sono frutto del carattere e della grinta di questa squadra che ha ribaltato ancora una volta la situazione ottenendo un giusto pari. Bravo Nava sulla fascia e Lentini che ha cancellato con la sua prima doppietta in campionato le ultime prove opache. Nel Napoli ho visto un ottimo Carbone, dovrebbe tornare da noi per fine prestito. Papin? Troppo stanco psicologicamente». Gira una voce: il Milan acquisterebbe Fonseca (ko per dissenteria) in cambio di Papin e della proprietà di Carbone che resterebbe a Napoli. E mentre Capello spiega il bel sapore della rimonta, Gullit si lamenta dei falli subiti da Corradini, al quale regala la maglia che il difensore gli aveva strappato per bloccarlo. [n. s.]