Il rilancio del porto occasione per molti

Torino e Milano, filo doppio con Genova Torino e Milano, filo doppio con Genova Il rilancio del porlo occasione per molti GENOVA. Passa attraverso il rilancio del porto di Genova la futura collaborazione tra le realtà economiche di Liguria, Piemonte e Lombardia. E' stato questo il filo conduttore del convegno «Genova: la sua realtà, i suoi progetti, un incontro tra sistemi metropolitani» organizzato dall'associazione industriali del capoluogo ligure e al quale ha preso parte il presidente della Confindustria Abete e rappresentanti degli industriali e delle camere di commercio di Milano e Torino. «Il porto di Genova non è più il dramma di tutta la pianura padana. Può diventare il perno per sviluppare il sistema infrastnitturale del Sud Europa», ha affermato Piero Bassetti, presidente della camera di commercio di Milano. Dello stesso avviso Ennio Presutti, presidente dell'Assolombarda, per il quale tuttavia occorre far presto nel processo di privatizzazione: «Di fronte alla concorrenza internazionale, bisogna andare ancora più veloci». Ed ha aggiunto: ((Anche Milano e la Lombardia hanno bisogno del rilancio di Genova, di un porto, di un treno veloce, di sistemi di interconnessioni internazionali. Anche Milano e la Lombardia hanno sofferto del declino di Genova». Ma anche l'industria piemontese, come ha sottolineato il direttore dell'Unione industriale di Torino Ugo Paolo Panzani, «ha grande interesse e attesa per queste infrastrutture». «Per l'industria torinese - ha affermato Panzani - Genova è il luogo naturale per l'importazione delle sue materie prime e per l'esportazione dei suoi prodotti». Infine, per Giuseppe Picchetto, presidente della camera di commercio di Torino, occorre far riferimento al porto di Genova ma anche agli altri scali liguri. Il presidente del consorzio autonomo del porto (Gap) Rinaldo Magnani, ha dal canto suo illustrato la radicale trasformazione in atto nello scalo genovese, precisando che soltanto il 15 per cento del porto deve ancora essere assegnato alla gestione privata.

Persone citate: Ennio Presutti, Panzani, Piero Bassetti, Rinaldo Magnani, Ugo Paolo Panzani