Sideri Caselli ha folto bene di R. Mas.

Sideri; Caselli ha folto bene Sideri; Caselli ha folto bene «Anch'io chiederei indagini su Andreotti» ROMA. «Al posto del procuratore di Palermo avrei fatto esattamente quello che ha fatto lui: avrei chiesto l'autorizzazione a procedere contro Giulio Andreotti». E' l'opinione del procuratore nazionale antimafia Bruno Siclari, in un'intervista che apparirà su «Panorama». Colpo basso per Andreotti, il giorno dopo «L'istruttoria» di Giuliano Ferrara: un milione e 870 mila spettatori. Andreotti, sempre secondo Siclari, sostiene di essere accusato dai pentiti come vendetta per le misure antimafia da lui adottate. Questa tesi «è una possibilità, ma al momento non ci sono elementi per sostenerla. E' vero, Andreotti rivendica a suo merito il decreto per rimettere in carcere i boss e altri provvedimenti che non si può negare siano stati presi dai suoi governi. Lo sappiamo: all'uomo politico colluso, la mafia consente anche di assumere certi comportamenti di contrasto. Capisce benissimo che altrimenti si screditerebbe completamente e acconsente purché faccia i favori ogni volta che può». Dichiarazioni di principio ma che suonano come accuse contro il leader de. E Andreotti si difende: «Mettere me a bagnomaria, o con le spalle al muro, rientra in un'operazione di discredito della de - dice a "Panorama" -, Perché prima non emergeva nulla? "Andreotti è mafioso", dice Orlando. Lo so che questo fa notizia, ma possibile che nessuno veda l'incongruenza dell'equiparazione fra de e mafia? Da quando è che la de e Cosa nostra sono la stessa cosa? Da quando c'era pure Orlando sindaco di Palermo, o solo dopo? Il padre di Orlando è stato uno dei personaggi più autorevoli della de, accanto a Bernardo Mattarcila e Franco Restivo, e lui stesso nel partito è rimasto per anni in posizioni di rilievo». Ne consegue, è la tesi di Andreotti, che se si accusa la de di essere mafiosa, Orlando sarebbe quanto meno un ex mafioso. E' un Andreotti reattivo, assai distante dal sornione d'altri tempi, sicuro che il tempo avrebbe smorzato ogni intemperanza dei suoi detrattori. La stessa moglie, Livia Danese, conferma che è stata la famiglia a spingerlo: «Quante volte glielo abbiamo detto in famiglia: reagisci!». Anche un avversario politico ancorché suo amico personale - si ritrova su questa lunghezza d'onda. E' uno dei leader storici del pcipds, il senatore Paolo Bufalini: «Non credo che un uomo di Stato come Andreotti possa aver partecipato a organizzazioni criminali» e si dice «turbato e dispiaciuto sinceramente della richiesta di metterlo sotto accusa per una vicenda così grave», [r. mas.]

Luoghi citati: Palermo, Roma