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Un dribbling alla de Un dribbling alla de Parla Rivera, seguace di Segni Davanti ad un enorme gelato, Gianni Rivera, ex golden boy del calcio italiano ed ora deputato in nome dei popolari per la riforma, parla dei referendum e del suo «ultimo dribbling» a fianco di Mariotto Segni, «Non ho mai lasciato la de, anche perché non mi sono mai iscritto» dice alle 5 del pomeriggio al tavolo del bar San Carlo, in attesa che Sergio Gaiotti lo accompagni nella sede di via Maria Vittoria 5, dove di fronte ad una platea gremita, dirà il suo Sì per il referendum del Senato. Onorevole Rivera, la Cassazione ha annullato il referendum sui Comuni, il Corel lo definisce un fatto negativo, e lei? «Era nell'aria, anche se la nuova legge non è perfetta. Comunque non sarei pessimista. E' passato il principio. La nuova legge c'è e, dopo 4 anni di prova, spero che si potrà correggere». Pur non essendo iscritto alla de lei ha vissuto sia la crescita del movimento sia la rottura di Segni. Ci sono possibilità di ricucire lo strappo? «Dipende. Noi abbiamo detto che siamo un passo avanti rispetto alla de, anche a quest'ultima de. Se Martinazzoli capisce quel che deve fare e accelera ci può anche raggiungere». Quale accelerazione? «In primo luogo quella in grado di portare il partito al Sì nel referendum politico. Lui, in effetti, si è pronunciato, ma ciò non significa che tutti siano d'ac¬ cordo. Anche perché nella de molti affermano di essere per il Sì soltanto perché si vergognano a dire quel che pensano, ossia un secco no al rinnovamento». Come farete a capire che Martinazzoli è riuscito a convincre anche i più riottosi? «Se il 20 aprile risulterà che il Sì ha vinto in modo chiaro, allora vorrà dire che si sta aprendo una nuova stagione politica». Sarà sufficiente per ridare fiducia alla de? «A quel punto verificheremo se il partito si adeguerà al nuovo». Ossia? «Se farà chiudere le correnti, se porrà fine alle mediazioni, al consociativismo, ad un mondo che è morto da tempo. Poi dovrà eliminare gli apparati del partito, ovvero le spese superflue, improduttive». Cosa proponete? «Che i partiti si liberino dalle attuali sovrastrutture e che divengano cartelli elettorali. In grandi città come Torino e Milano questo si potrà verificare subito, alle amministrative di giugno». [g. san.] L'onorevole Gianni Rivera

Persone citate: Gianni Rivera, Martinazzoli, Onorevole Rivera, Rivera, Segni, Sergio Gaiotti

Luoghi citati: Milano, Torino