Dialetto nuova frontiera dei giovani cantautori di Marinella Venegoni

Dialetto, nuova frontiera dei giovani cantautori Rassegna di Recanati, più prestigio che soldi Dialetto, nuova frontiera dei giovani cantautori Tre giorni di buona musica e poesia Per il gran finale Battiato e Baglioni RECANATI DAL NOSTRO INVIATO Con un pò' di tangenti in meno in giro (e magari con la possibilità di detrarre i finanziamenti culturali dalle tasse), chissà che altri non seguano nel tempo l'esempio della Guzzini di Recanati, sponsor senza il quale non sarebbe possibile questa Rassegna delle nuove tendenze della canzone d'autore che si chiude stasera (in diretta su Raistereonotte) dopo tre giorni di musica e poesia di tutti i tipi purché di qualità. Per rinascere dalle macerie c'è bisogno anche di musica, anche di poesia: qui l'atmosfera è povera ma pulita, non c'è l'ombra dell'Eterno Sospetto che avvelena Sanremo e la sua proterva volontà di far spettacolo ecumenico. Ci sono dodici vincitori, giovani sconosciuti scelti da una qualificata commissione fra tutti coloro che hanno mandato canzoni, ci sono belle realtà della musica e della poesia (giovedì scorso Finardi e Dario Bellezza, ieri Cristiano De André, Branduardi e i Mau Mau, stasera sono annunciati Claudio Baglioni e Franco Battiato, mentre Lucio Dalla ha dato forfait). E la Nuova Tendenza è, come i giovani vincitori mostrano, di cantare in dialetto. Lo fanno quasi tutti, dal piemontese al sardo, con un grande attaccamento agli strumenti della tradizione. A sentirli tutti insieme, nella cassetta (distribuita dalla Bmg Ariola), sembra di tornare indietro nel tempo: i più interessanti ci paiono Brunetti con Molisensemble in una rilettura brechtiana della tradizione, il piemontese Alfredo Franco che ha ripescato caròle di sapori antichi, il contiano Licata che viene da Caserta, l'etnopop del gruppo bellunese di Costalta dall'intenso impasto vocale, i fratelli Mancuso di Caltanissetta che praticamente fanno musica araba. Più scontati gli altri pochi, che seguono la strada già ampiamente solcata dal cantautorato tradizionale. Si segnala il ritorno di un ex vincitore, Angelo Ruggiero, straordinario volto felliniano, portamento depresso e interpretazione stralunata, una via di mezzo fra Conte e Battiato ma personalissimo, teatrale; l'organizzazione del Premio Recanati gli ha prodotto il primo disco: i discografici sono troppo impegnati a non vender dischi per fare anche sperimentazione, ma qualcuno ci deve pur pensare (il disco lo troverete in negozio distribuito dalla Bmg). Vanni Pierini, il patron, è un utopista sognatore e si è lasciato trascinare dall'entusiasmo. Non si lascerà invece trascinare - annuncia lui che è stato il primo a ideare un progetto compiuto e perfetto di Grammy all'italiana, saccheggiato da tutti nella sessione di discussione della Rai sul festival, finora solo ufficiosamente annunciata per metà aprile a Sanremo. D'altronde, non è stato neanche invitato: «Vedo con piacere che le idee nostre vengono proposte come originali da altri - dice lui -. Non siamo interessati a regalarne altre». Loro del Recanati, che idee ne avrebbero, hanno pochi soldi e quest'anno hanno «dovuto» accettare la tv: a patto che Raidue mandi in onda due speciali entro maggio e in seconda serata (e sperando, aggiungiamo noi, che Sodano non gli faccia fare la fine ingloriosa che ha sempre fatto fare al premio Tenco: d'estate e a notte fonda). Marinella Venegoni

Luoghi citati: Caltanissetta, Caserta, Licata, Recanati, Sanremo