Miss Marple sfida Poirot «Il superdetective è donna»

Al congresso degli investigatori le professioniste del settore rivendicano la loro supremazia Al congresso degli investigatori le professioniste del settore rivendicano la loro supremazia Miss Marple sfida Poirot «Il superdetective è donna» ROMA. Detective è donna. O, almeno, così assicura Maria Grazia Strappo, vicepresidente della Federpol. La prima delle numerose voci femminili che hanno elogiato le qualità delle detective nel corso del 28° congresso delle agenzie investigative private, tenutosi ieri a Roma. Gli eroi del settore erano Philip Marlowe, Nero Wolfe, Sherlock Holmes, Hercule Poirot? Da oggi si cambia. E se l'eroina non sarà proprio la dolce e implacabile Miss Marple, alter ego di Agatha Christie, di sicuro neppure le sexy Charlie's Angels, impegnate con pistola in pugno in traballanti corsettine su improbabili tacchi a spillo, sono il modello cui s'ispirano le nuove leve dell'investigazione «rosa». Sia pubblica che privata. «Le donne sono più brave - sostiene Maria Grazia Strappo -. Si sono dimostrate più intuitive, più tenaci dell'uomo. Difatti, durante le investigazioni e i pedinamenti tendono ad arrivare fino in fondo, difficilmente si arrendono, mentre spesso l'uomo nei casi difficili si annoia e abbandona la preda». La presenza femminile nel settore è di certo aumentata negli ultimi anni. Lo stesso successo la donna non l'ha avuto come protagonista nella giallistica internazionale. «E' vero - commenta la scrittrice Laura Grimaldi -, ma certi toni di rivalità. devo ammetterlo, mi danno un po' fastidio. E non amo sentir parlare delle donne, anche in questo campo, sempre sulla stessa falsariga: l'intuito, la pazienza e via dicendo. Mi auguro che le detective siano buone professioniste, con una severa scuola alle spalle, perché con un mestiere del genere ci vogliono anche strumenti molto precisi». Dello stesso parere la sua collega Pinuccia Ferrari che giudica «noioso» il continuo paragonare la donna all'uomo: «Ci sono le persone: possono essere più o meno brave, indipendentemente dal sesso». E così sia. Renato Olivieri, l'ideatore del «commissario Ambrosio», crede invece che le donne abbiano una marcia in più. «Già quarant'anni fa ero convinto della superiorità femminile in questo, come in altri campi. Quando ero direttore di Grazia o di Casaviva e avevo redazioni femminili, mi rendevo conto che le donne sapevano lavorare meglio degli uomini: più volonterose, più preparate e colte». Perché? «Forse il maschio, in genere, è presuntuoso, mentre la donna, in particolare nell'investigazione, si avvicina alle cose con maggior modestia e maggior curiosità». Sarà, però anche lei ha preferito un maschio come mattatore nei suoi romanzi. «Ma da un paio di storie a questa parte - risponde Olivieri - è comparso un nuovo personaggio: Nadia Schirò. Già nel prossimo libro, che uscirà in autunno, la nuova aiutante del commissario Ambrosio avrà una parte più estesa. E prevedo che, in futuro, crescerà sempre di più». Ci aveva provato la scrittrice americana P. D. James, un paio d'anni fa, a proporre un'eroina detective nel suo «Un mestiere inadatto per una donna»: e la storia era piaciuta. Ma come la pensano i «colleghi» di queste lodi al femminile? Tony Ponzi riconosce che «le donne sono più perspicaci, ma non più intelligenti» e non ha esitazioni nel sostenere che «chi insegna ancora sono gli uomini, hanno più esperienza e questo lavoro può diventare dannatamente pericoloso, soprattutto quando si entra in contatto con certi ambienti, quelli degli spac¬ ciatori di droga, ad esempio». In che cosa le donne riescono meglio? «Beh, in genere sono molto brave a far parlare le persone e sono anche tenaci. Arrivano dove vogliono, anche a costo di finire a letto con qualcuno pur di carpirgli le informazioni di cui hanno bisogno». Il buon Tony la concorrenza femminile ce l'ha giusto in famiglia. Nella persona della nipote Miriam Ponzi, figlia del mitico Tom, che ricorda: «Fin da giovanissima ricevevo i complimenti da mio padre per le mie doti investigative». «Ci sono lavori più adatti a donne e altri per i quali vanno meglio gli uonùni», sentenzia salomonico il generale dei carabinieri in congedo Giuseppe Maz- zullo che, insieme con il collega gen. Giancarlo Servolini, ha dato vita all'agenzia romana Argo 2001. Quali sarebbero i ruoli «femminili»? «Senza dubbio, le donne hanno un migliore spirito di osservazione e sono insuperabili quando si deve trattare con i minori. Ricordo un caso: stavo interrogando un ragazzino, c'era di mezzo un omicidio. Provai per ore a strappargli una parola di bocca. Mentre ero con lui, mi venne a trovare un'amica, vigilessa, e vedendomi così esausto mi chiese: vuoi che ci provi io? Fa' pure, le risposi, ma non ne caverai un ragno dal buco. Dopo mezz'ora quello vuotava il sacco». Daniela Daniele Il giallista Renato Olivieri «E' vero, hanno una marcia in più» Tony Ponzi: «Ma per carpire segreti usano l'arma dell'erotismo» Le bellissime Charlie's Angels, protagoniste di una fortunata serie televisiva americana: un modello fantasioso per una professione sempre più femminile Miriam Ponzi (sopra) e accanto la scrittrice Laura Grimaldi

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