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Milano, la procura della Repubblica sta indagando su almeno novanta casi «Salvare le foche» E Marina occupa l'ambasciata ROMA. Accompagnati da Marina Ripa di Meana, moglie del loro nuovo portavoce, i Verdi hanno occupato la sede diplomatica dell'ambasciata di Norvegia per protestare contro la riapertura della caccia alle balene e l'uccisione di ventimila foche «che rischiano di morire sotto gli arpioni dei pescatori norvegesi per una questione di crisi economica e per riequilibrare l'ecosistema marino». I Verdi avevano chiesto un incontro con l'ambasciatore norvegese ed una loro delegazione composta dai deputati Stefano Apuzzo, Vito Leccese e da Marina Ripa di Meana è stata ricevuta dal primo consigliere dell'ambasciata che ha riaffermato la volontà del Paese di aprire la caccia. Ad annunciare la ripresa dell'attività era stato il premier norvegese giunto in visita a Roma la scorsa settimana. Alla comunicazione del consigliere d'ambasciata, Apuzzo ha risposto con l'annuncio dell'occupazione a tempo indeterminato e sfuggendo ai controlli è riuscito ad esporre ai piani superiori dopo aver aperto le finestre, uno striscione con la scritta «giù le mani dalle foche». I verdi si sono poi spostati nel cortile dell'ambasciata dove Marina Ripa di Meana, arrampicandosi sul muro di cinta, ha esposto un altro striscione con su scritto «Viva le foche vive». Le mura dell'ambasciata sono state poi cosparse di tempera rossa per ricordare il sangue delle foche e delle balene che, appena riaperta la caccia, «colorerà - come dicono i Verdi - il Mare del Nord». E le iniziative, secondo quanto annuncia un comunicato del Gruppo non si esauriranno con questa occupazione. «I norvegesi - ha detto la Ripa di Meana - sostengono che le foche sono troppe e che mangiano il loro pesce. Ma dopo la mia missione in Canada, ho vissuto momenti importanti vicino alle foche e manifesterò con tutti i miei mezzi contro l'uccisione di questi animali così meravigliosi e sensibili». [s. n.]