Finardi polemica per una canzone

Sulla droga Sulla droga Ritardi Polemica per Eugenio Finardi RECANATI. La musica è sempre ribelle, ma è diverso il suo approccio alla vita. Eugenio Finardi secondo il quotidiano cattolico «Avvenire» si sarebbe pentito del suo buio passato, e sarebbe promotore di una crociata contro chi canta la trasgressione, e i viaggi offerti dalla droga. Però il cantautore italoamericano non ci sta: «Il mio passato non c'entra. Io ce l'ho contro un certo tipo di costume, detesto chi spettacolarizza i drammi e le tragedie altrui». Con gli anni non ha perso il piglio polemico, e continua: «Al convegno "Antenna cinema" di Conegliano ho solo attaccato chi dovrebbe criticare per mestiere, e non lo fa. Me la sono presa contro coloro che non danno mai giudizi etici sui testi delle canzoni. La musica non è solo un'industria, influisce sugli animi, può dettare norme di comportamento, soprattutto ai più giovani. Nel 1977 scrissi "Scimmia", adesso evito di cantarla in pubblico. Anche se è stata, ed è una bella canzone». Così, 15 anni fa, la presentava ai concerti: «C'è poco da dire. Se non sai cos'è la "scimmia" meglio per te, e cerca di starne fuori. Se invece ci sei dentro, beh, non è con una canzone che puoi cambiare le cose». Poi cantava: «... n po' d'amore e di comprensione, magari di metadone...». Dicono che l'abbia cancellata perché avrebbe conosciuto alcuni ragazzi che hanno iniziato a drogarsi ascoltando il suo brano. «Non è proprio così. E' vero, ho incontrato persone che hanno fatto quest'esperienza, ma il mio non è rimorso, è invece un grido d'allarme verso una cultura complice. Certe canzoni e anche certa letteratura esaltano la trasgressione. Io stesso sono stato vittima della "Mitologia del Maledettismo". Alcuni brani sono a rischio, e allora ho smesso di cantarli, perché qualcuno può restarne influenzato. Mi angoscia sapere che domani i miei figli potrebbero imitare comportamenti alla Guns'n'Roses». Si è pentito? «No - dice arrabbiandosi anche un po' -, cosa c'entra? Non ho rimorso per il passato. Non voglio dare un'immagine mielosa di vicende tragiche, successe tanto tempo fa. La faccenda è più seria. Ho sostenuto che abbiamo delle responsabilità. A volte offriamo falsi valori». La sua esperienza con la droga... «Non ne voglio parlare, sono fuori da tanto tempo. Io e la mia generazione ci siamo rotti le scatole di ricordare fatti accaduti molti anni fa. Guardiamo avanti». Avanti ci sono i concerti, una creatività ritrovata, la voglia di suonare come in questi giorni al Premio Recanati. Avanti c'è il nuovo nuovo album "Acustica" e un video dove Finardi canta in napoletano. [1. car.] Eugenio Finardi

Persone citate: Eugenio Finardi, Finardi

Luoghi citati: Conegliano