«Castità fa bene alla salute»

Il Vaticano: preti, dominate le pulsioni sessuali, sono un modo errato di porsi col prossimo Il Vaticano: preti, dominate le pulsioni sessuali, sono un modo errato di porsi col prossimo «Castità/ fa bene alla salute» Madre Teresa: «E'Dio che lo vuole» CITTA' DEL VATICANO. Offensiva in grande della Santa Sede per ribadire che il celibato dei preti non si tocca. Un libro delle Edizioni Paoline con diciotto interventi di personalità ecclesiastiche, presentato ieri in Vaticano con grande spiegamento di forze (culturali), mette bene in chiaro che «se un giovane o un adulto abbraccia il celibato - come spiega il cardinale brasiliano Moreira Neves - è perchè è attratto da un amore più grande e più alto, quello di Cristo». Il celibato sacerdotale è attualmente sottoposto agli attacchi concentrici del «permissivismo» e dell'«esaltazione della dimensione biologica dell'uomo», come spiega nel volume la professoressa polacca Wanda Poltawska, amica di vecchia data di Karol Wojtyla. E il cardinale Moreira Neves ha messo bene in chiaro quali sono le critiche di cui i preti sono oggetto in America Latina: «le elites, sazie, goderecce, viziate», «irridono» il celibato; le masse dei poveri vengono «travolte, al novanta per cento, da una sessualità molto vicina a quella meramente istintiva degli animali». Nella difesa ad oltranza di una scelta che la Chiesa presenta come libera, si è inserito mons. Karl Lehmann, presidente dei vescovi tedeschi, che ha aperto uno spiraglio per una revisione possibile della norma canonica impostasi fin dai primi secoli che prevede la corrispondenza tra sacerdozio e celibato. Mons. Lehmann in sostanza sostiene che «il nesso sacerdozio-celibato non è tale per necessità assoluta» ma è valido perché la Chiesa 10 ha posto tale, come conferma 11 Concilio Vaticano II e tutta la tradizione vigente. Come ha spiegato mons. Crescenzio Sepe, segretario della Congregazione per il clero, i diciotto interventi del libro vogliono dimostrare senza ombra di dubbio che il celibato «non ha alcuna controindicazione medica, fisica e psichica che sia, non è frutto di misoginismo o di disprezzo della sessualità umana né può essere interpretato come svalutazione del sacramento del matrimonio». Si sostiene al contrario, come fa la Poltawska, che «l'eccitazione sessuale dipende in primo luogo dalle intenzioni con cui si va incontro all'altra persona, come la si guarda e cosa in essa si vede». «Il sacerdote è obbligato a scorgere nell'altro lo stesso Cristo, la finalità dell'incontro può essere soltanto quella di avvicinare quella persona a Dio». E madre Teresa di Calcutta precisa in modo inequivocabile la sua posizione a favore: «E' inconcepibile che noi possiamo allontanarci da Dio Onnipotente per chinarci verso una creatura per quanto buona possa essere». Né tengono le argomentazioni di quanti giustificano l'eventuale abrogazione del celibato partendo dai moltissimi casi di «trasgressione». «La colpa - risponde Moreira Neves - non è né del matrimonio né del celibato ma di noi peccatori. Non è abolendo il matrimonio o il celibato che si risolvono i problemi». Restano in piedi le difficoltà di far comprendere il valore del celibato nei cinque continenti e soprattutto in Africa, dove «l'impossibilità di mettere al mondo figli rimane una delle maggiori disgrazie sociali». Sandro Berrettoni i n o i . i ] Il manifesto di Benetton che fece scandalo: un'immagine simbolica sul problema della castità sacerdotale

Luoghi citati: Africa, America Latina, Calcutta, Citta' Del Vaticano