Di corsa in un ranch del Montana i soliti politici sorridenti e beati di Enrico Manca

Di corsa in un ranch del Montana; i soliti politici sorridenti e beati LETTERE AL GIORNALE Di corsa in un ranch del Montana; i soliti politici sorridenti e beati Un anno incredibile con David e Sasha Sono una studentessa liceale che l'anno scorso ha vissuto una stupenda esperienza come «exchange student» negli Usa. Mi è spiaciuto tantissimo leggere che non è stata altrettanto bella l'esperienza del figlio del signor D'Angelo, pubblicata sabato 20 marzo. Ritengo però estremamente eccessiva e sbagliata la sua collera. Mi spiacerebbe che le famiglie che si stanno interessando per iscrivere i propri figli ad uno di questi soggiorni-studio, cambiassero idea per lo sfogo esagerato di un padre. E' vero, il fatto di stare un anno fuori casa, in un Paese del tutto sconosciuto, comporta difficoltà incredibili, ma è proprio qui che sta l'esperienza positiva, il crescere, il conoscere, l'ampliare la propria cultura. Non sto facendo assolutamente pubblicità ad alcuna organizzazione, ma bisogna saper scegliere anche le organizzazioni giuste. Tante famiglie sono attirate dagli sconti, dai regali, dalla facile iscrizione (prendiamo tutti!), poi dopo si trovano male. Ci sono anche delle organizzazioni, forse meno note ma più serie, che prima di accettare un ragazzo ai propri programmi, lo sottopongono ad un test. Io ho trascorso un anno stupendo, incredibile! Ma non sono una mosca bianca, volete qualche altro esempio tra i miei amici? John, inglese: in una famiglia con undici figli più piccoli di lui di cui due sordomuti, si ò trovato benissimo ed ha imparato il linguaggio dei sordomuti. Riki, tedesca: in una famiglia egiziana con molte pretese, ci tornerebbe subito. David, tedesco; Sasha, russo; Mike, svizzero... potrei continuare; tutti si sono adattati e hanno saputo superare i problemi che il nuovo ambiente comportava. Tanti altri ragazzi invece al primo piccolo intoppo sono tornati in Europa tra le braccia, forse troppo protettive, dei genitori. Il ragazzo che si trova in difficoltà quasi sempre viene aiutato da validi coordinatori di zona e quando si hanno dei seri problemi, come ha avuto una mia compagna, la famiglia viene cambiata subito, addirittura nel giro di un'ora. Al signor D'Angelo ricordo inoltre che le famiglie americane non ricevono un soldo, ed in cambio ospitano suo figlio per un anno. Forse non ha letto l'opuscolo che avrebbe dovuto ricevere suo figlio, una volta giunto a destinazione: i ragazzi sono tenuti ad eseguire i lavori di casa, facendo ormai parte della famiglia ospitante. Non so cosa darei per prendere il posto di Mark, nel «ranch» del Montana! Forse il vero errore delle organizzazioni è quello di non saper scegliere i ragazzi. Maria Pia Osella Bruino (Torino) Insufficienza di prove formula da ripristinare L'errore giudiziario che ha colpito il sardo Pino Costa (son ben noti i particolari della vicenda) impone a tutti una seria riflessione. Una condanna basata sulla sola testimonianza di una donna, non presente al delitto, è razionalmente inaccettabile. E' quindi necessario ripristinare urgentemente l'assoluzione per «insufficienza di prove», rispettando, senza arzigogoli, il principio «in dubio prò reo» al fine di ridurre al minimo il rischio di ulteriori errori giudiziari. dott. Cesare Cesari, Bari Vere riforme e grandi inganni Dopo le elezioni in Francia, è sperabile che gli elettori si rendano conto a quale grande inganno vanno incontro il 18 aprile votando Sì. L'unica vera riforma è costringere i partiti a dichiarare prima delle elezioni con quali partiti intendono governa- re. Avremmo così la formazione di 3-4 coalizioni candidate al governo. Vince e governa non il partito che ha avuto più voti, ma la coalizione che sommando i voti ha avuto la maggioranza. Questa è la vera riforma, le altre sono inganni da cancellare. Bruno Argenta, Torino Ai partiti non credo più Come è possibile credere a quello che dicono i partiti per bocca dei loro più accreditati personaggi, ed avere pure fiducia nelle loro parole, quando asseriscono che «bisogna rinnovarsi», che bisogna «cambiare», e poi invece ri¬ mangono arroccati sulle loro posizioni e non cambiano nulla, ma si vedono riemergere, sorridenti e beati, le figure del passato, ancor troppo presente, cioè quelle che hanno portato lo Stato al disastro, per non dire altro? Abbiamo avuto sotto gli occhi i rinnovamenti del psi, ma solo ieri quelli della de! Tutti ritornano, come se nulla fosse, sicuri aver credito presso il Paese? di Angelo Gambaro, Torino L'attività pubblica è altruismo I bambini e i giovani imparano (o dovrebbero imparare) a scuola che chi governa, amministra, fa politica, deve cercare il bene comune. Se no, se al contrario persegue l'interesse proprio e della propria «compagnia», vanifica, tradisce il proprio compito, fa il danno anziché il bene della comunità - e a pagare sono soprattutto i più deboli, si sa. Ma in generale, sempre, comunque, vorrei dire, anche fra le persone comuni, chi vive con lo scopo del proprio egoistico interesse, e in tutto quello che fa o dice pensa al tornaconto, e se fa qualcosa a beneficio di qualcuno, malvolentieri lo fa, ma ne attende la riconoscenza, ebbene un tale sentire e calcolare è misero, brutto, privo di valore, di anima. Se faccio un favore, una gentilezza a qualcuno, spontaneamente, ebbene, tutto lì, non mi aspetto niente! Mi darebbe fastidio, se lui si sentisse obbligato a mostrarsi riconoscente. I nostri sentimenti, i nostri pensieri han da essere liberi, sinceri. Se no, non valgono niente! M. M. Fantin, Cuneo «Nessun rapporto con l'Opus Dei» Sul giornale del 29 marzo nell'attribuirmi candidature assolutamente inesistenti e non desiderate, mi si attribuisce altresì una supposta protezione da parte dell'Opus Dei. Esclusivamente per rispetto al diritto d'informazione dei lettori (tra i quali anch'io mi annovero), smentisco in modo inequivocabile ogni mio rapporto con l'Opus Dei. Giuliano Graziosi, Roma «Non ho legami con la mafia» Il vostro giornale ha pubblicato lunedì mattina le dichiarazioni del sig. Licio Gelli che insinuerebbe mie presunte connessioni con la mafia. Le affermazioni del sig. Licio Gelli nei miei confronti sono assolutamente false e calunniose. Ho dato già mandato ai miei avvocati di querelarlo in sede penale per diffamazione e in sede civile per risarcimento dei danni morali e materiali. avv. prof. Salvatore Orlando Cascio, Palermo Manca: Napolitano è un mio candidato Nel pezzo di Augusto Minzolini pubblicato su La Stampa di ieri mi si attribuisce un giudizio su un presunto atteggiamento del Presidente della Camera Giorgio Napolitano, che non corrisponde in alcun modo al mio pensiero. Conoscendo la professionalità e la serietà di Minzolini debbo ritenere si sia trattato di uno spiacevole equivoco. Sono a tutti ben noti la stima e il grande rispetto che ho verso Giorgio Napolitano, della cui candidatura sono stato tra i primi e più convinti sostenitori. Così come oggi ritengo che per affrontare la gravissima crisi italiana una personalità come quella del Presidente della Camera sarebbe fra le più idonee. E' possibile che questa mia forte convinzione mi abbia fatto esprimere un qualche timore sulla Sua disponibilità ad assumere un eventuale incarico; ma escludo nel modo più assoluto di essermi potuto esprimere in termini men che rispettosi nei Suoi confronti. Enrico Manca, Roma Confermo quanto scritto. [au. min.]