Rapimento Casella Assolti di Giuseppe Longo

11 Presunti carcerieri Rapimento Casella Assolti PAVIA. Sono stati, assolti dal Tribunale di Pavia, per non aver commesso il fatto, i fratelli calabresi Bruno e Giuseppe Trimboli, indicati dall'accusa come i carcerieri di Cesare Casella. Il verdetto è stato emesso ieri sera, dopo tre ore di camera di consiglio. Per Bruno e Giuseppe Trimboli, di 33 e 35 anni, i due fratelli di Piatì accusati di essere stati i vivandieri ed i carcerieri di Cesare Casella, il pubblico ministero, Vincenzo Calia, aveva chiesto una condanna a 27 anni di carcere. 1 due pastori calabresi, non erano in aula ad ascoltare la sentenza. Il verdetto del tribunale di Pavia ha quindi bocciato il teorema accusatorio basato sulla partecipazione dei fratelli di Piatì, in carcere dal marzo del 1991, al rapimento dello studente pavese. Cesare Casella era stato sequestrato mentre tornava a casa, la sera del 18 gennaio 1988 e liberato dopo 743 giorni di prigionia. Nei due anni di segregazione sull'Aspromonte, il ragazzo fu tenuto in ostaggio da bande diverse. Quasi sempre incatenato. E con l'ossessione del tempo che non passava mai. Al suo rilascio, raccontò: «Ho sentito tremila volte gli elicotteri volteggiare sulla mia testa, ma era improbabile che mi trovassero». Poi la liberazione. Cesare Casella la rievocò così: «Ho avuto paura, veramente, soltanto negli ultimi giorni. Dopo una marcia durata cinque ore, fino al greto di un fiume, i miei rapitori mi hanno legato ad un palo e mi hanno detto di spogliarmi. Ho pensato: adesso mi uccidono». Invece la sua tragica storia era giunta alla conclusione e il giovane poteva far ritorno a Pavia, dalla madre che tanto aveva lottato per la sua liberazione. Per Bruno e Giuseppe Trimboli, comunque, gli appuntamenti con la giustizia non sono finiti: venerdì saranno processati per il sequestro del medico messinese Giuseppe Longo. [r. cri.]

Persone citate: Cesare Casella, Giuseppe Trimboli, Vincenzo Calia

Luoghi citati: Pavia