Su Andreotti si spacca l'Antimafia di Giovanni Bianconi

3 Anche i socialisti contestano la relazione, il voto rischia di slittare a dopo il referendum Su Andreotti si spacca l'Antimafia La de in rivolta contro Violante: non puoi accusarlo ROMA. La democrazia cristiana si ribella. La relazione del presidente dell'Antimafia Luciano Violante sui rapporti tra «uomini d'onore» e uomini politici non va giù ai rappresentanti dello scudo crociato; soprattutto a quelli più vicini a Giulio Andreotti - citato nella proposta di relazione - come l'onorevole Ombretta Fumagalli Carulli. Ieri pomeriggio, in apertura di discussione sul documento presentato da Violante, la pattuglia dei commissari de ha affidato al deputato Vincenzo Sorice, di professione avvocato, la formulazione della sua proposta: rinviare tutto a dopo Pasqua, per rivedere e sostanzialmente riscrivere la relazione che in alcune parti è «nebulosa, contraddittoria, fuorviante». Ma il rinvio è tutt'altro che scontato. Il pds si schiera a favore della relazione di Violante e chiede di votarla domani come era previsto, i socialisti non hanno ancora deciso ma dicono che così com'è non la votano, gli altri gruppi, anche se con qualche distinguo, sono intenzionati comunque a chiudere il capitolo dei rapporti mafia-politica. Anche perché rinviare a dopo Pasqua significherebbe slittare all'indomani del 18 aprile, quando le forze politiche e il Parlamento si troveranno ad affrontare i problemi del dopo-referendum. E' possibile, insomma, che di fronte alla prima relazione che affronta il tema spinoso e annoso dei rapporti tra mafia e politica, la Commissione antimafia finisca per spaccarsi. Il primo «no» democristiano è stato pronunciato ieri mattina a piazza del Gesù, in una riunione con il segretario Martinazzoli. I commissari antimafia si sono presentati per discutere la posizione da prendere, e alcuni di loro - Fumagalli, Sorice, D'Amelio e altri - hanno sferrato l'attacco alla relazione Violante, definendola un atto concordato con la procura di Palermo che pochi giorni prima aveva mandato l'avviso di garanzia per concorso in associazione mafiosa ad Andreotti. Qualcuno ha minacciato di abbandonare la commissione se non si fosse ottenuto il risultato del rinvio, per il quale alla fine si sono detti d'accordo anche Martinazzoli e il vice-presidente dell'Antimafia Cabras. Quello che non vogliono i de è soprattutto l'accenno all'avviso di garanzia ad Andreotti: un «atto dovuto», l'ha definito Violante nella sua relazione. «E' un'espressione del tutto inutile - commenta la Fumagalli Ca¬ rulli -, perché su questo si deve pronunciare la giunta del Senato». Più in generale, come ha sottolineato Sorice nel suo intervento in commissione, la de ritiene che «si debba affrontare il tema più vasto dei rapporti mafiosi con tutte le istituzioni, e non solo con la politica: bisogna parlare anche di magistratura, forze dell'ordine, mondo imprenditoriale, ecc.». Per Sorice il lavoro di Violante «rischia di recepire acriticamente le valutazioni politiche e i teoremi dei pentiti», mentre invece bisognerebbe analizzare il lavoro legislativo dei singoli parlamentari sui decreti e le leggi contro Cosa Nostra: in sostanza quello che chiede di fare Andreotti quando rivendica la paternità delle leggi antimafia più rigorose. Anche la Fumagalli - che non è intervenuta nel dibattito e ha chiesto senza ottenerla la sospensione della seduta perché doveva andare a Montecitorio; «il calendario è stato approvato all'unanimità dall'ufficio di presidenza, sappiamo che lei è molto impegnata e non frequenta spesso la commissione», le ha risposto Violante - parlando coi giornalisti punta il dito contro la «valutazione eccessiva» delle dichiarazioni dei pentiti: «In questa relazione gli si attribuisce addirittura il ruolo di fare l'analisi politica del fenomeno mafioso». Più morbido, ma pure lui favorevole al rinvio, è il vicepresidente Cabras, che vorrebbe scongiurare spaccature: «E' necessario apportare qualche modifica, una relazione di questa importanza deve mirare ad avere la convergenza più ampia». Per il pds, Massimo Brutti intima alla de: «Se ritiene di bloccare il lavoro dell'Antimafia, se ne assuma la responsabilità davanti al Paese». Altri gruppi dal pri ai verdi, da Rifondazione alla Lega - propongono aggiustamenti, il socialista Calvi un «rinvio tecnico di qualche giorno per le integrazioni necessarie». Oggi, a dibattito concluso, si deciderà che fare. Giovanni Bianconi Ombretta Fumagalli Carulli

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