PICCOLO PRINCIPE LA FAVOLA E'FINITA

PICCOLO PRINCIPE LA FAVOLA E'FINITA PICCOLO PRINCIPE LA FAVOLA E'FINITA Drewermann «smonta» Saint-Exupéry r y r sentirne una penosa inadeguatezza. Per meglio colpevolizzarlo, il fiore tossisce, simula la malattia, diviene tiranno. In assenza del padre - che morì, è vero, quando Antoine aveva pochi anni - non rimangono soluzioni incruente per evitare la schiavitù muliebre. Ne sarebbe capace il baobab, una virileggiante fantasia maschile. Ma Saint- Nella vita e sulla pagina Antoine schiaro della Rosa, madre che lo rende eunuco Exupéry ha paura del liberatore-omicida. Dunque lo combatte. E ripiega sulla famosa pecora. Tuttavia - sorpresa - anche il mite ovino cela un'anima troppo pulsionale. Occorrerà disegnare una museruola per impedirgli di brucare i petali. Un'immagine trasparente: Antoine si fa eunuco, accoglie la castrazione impostagli. Capolavoro finale, la Rosa-Madre au- torizza il Petit Prince a cercare fortuna altrove nel cosmo, quasi ne benedice l'addio. La generosità strumentale fa breccia ove il ricatto affettivo talora falliva. D'ora innanzi un rovello attanaglierà notte e giorno, implacabile, il piccolo eroe: come sta la Rosa, soffre, ha bisogno di lui? Eppure se tornasse gli rinfaccerebbe il fallimento. Atroce alternativa. I commentatori tendono da sempre a vedere nell'archetipo floreale la donna, ma senza eccezioni l'individuano in una o più fidanzate che SaintExupéry lasciò e rimpianse. Drewermann ne compatisce la cecità. La tesi non regge, azzarda, citando per esteso l'epistolario. Ad esempio: «Madre, meritereste tanto d'essere felice e invece eccovi qua alle prese con un sudicio ragazzone che si lagna ore intere» (1921). Oppure, «Abdico tutto nelle vostre mani». Ancora, in piena guerra

Persone citate: Drewermann, Petit Prince, Piccolo Principe