Scarcerati

Gli imprenditori hanno deciso di buttare a mare i politici Scarcerati Mario Fimiani e la Dessimone Erano in carcere da circa due mesi: Mario Fimiani, ex presidente dello lacp, e Bianca Dessimone, ex presidente del comitato dei garanti dell'Usi di Asti. Ieri sono tornati in libertà. Il primo è stato scarcerato dal gip Sorbello, la Dessimone perché erano scaduti i 40 giorni di detenzione fissati dal Tribunale della libertà. Fimiani era stato arrestato il 23 gennaio, dopo due settimane di latitanza trascorsa tra Mentone e Montecarlo. Si era costituito un sabato pomeriggio: un taxi lo aveva lasciato davanti alla Procura, al primo piano c'era il magistrato che lo attendeva per il primo interrogatorio. L'accusa: concussione. Fimiani, ex vicesegretario della de torinese, legato alla corrente di Bonsignore, avrebbe preteso oltre 300 milioni da una ditta milanese, la Brenta, che si era assicurata un appalto da 10 miliardi per la costruzione di tre complessi di case popolari. Fimiani ammise di aver ricevuto 50 milioni come regalo, altri 150 milioni come compenso per «prestazioni professionali». Ma dai suoi interrogatori emersero altri particolari importanti: «Una parte della tangente mi era servita a comprare tessere della de, circa 600». Il 12 gennaio era invece finito in carcere Domenico Russo, ex vicepresidente dello lacp: anche per lui l'accusa era di concussione. Avrebbe ricevuto, per la stessa vicenda che aveva messo nei guai Fimiani, una cinquantina di milioni. Alle Vallette c'era rimasto poco, avendo ottenuto gli arresti domiciliari pochi giorni dopo. Ieri il gip Sorbello ha revocato ogni misura cautelare a suo carico. Bianca Dessimone era alle Nuove dal 17 febbraio, per corruzione. Secondo l'accusa, era lei, la fedelissima dell'ex ministro Goria, che doveva garantire a livello locale il patto dc-psi per la spartizione delle tangenti sui 2000 miliardi destinati alla sanità in Piemonte. Accuse che lei ha sempre respinto. E Goria? Rispose la Dessimone: «Mi aveva dato soltanto consigli sui possibili candidati alla commissione». Ma alcuni componenti del comitato di gestione (che nel giugno '91 nominò la commissione) spiegarono al pm Corsi: «La lista era già stata decisa per favorire la cordata Borini che poi vinse la gara».

Luoghi citati: Asti, Montecarlo, Piemonte