Tesini «I'alta velocità non si ferma» di Bruno Gianotti

Il Parlamento ha deciso di esaminare tutto il progetto, «ma lo hanno chiesto le stesse Fs» Il Parlamento ha deciso di esaminare tutto il progetto, «ma lo hanno chiesto le stesse Fs» Tesini: «I/alta velocità non si ferma» «1ritardi? Sono dovuti al bisogno di trasparenza» ROMA. Tutti d'accordo: la Camera, con un solo astenuto, ha impegnato il governo a realizzare i programmi Fs dell'Alta Velocità. Ma le illusioni sono cadute subito: dietro quel «sì» unanime c'è una tale estensione di sabbie mobili, da far credere che i progetti vi rimangano fermi a lungo. E' una falsa partenza: il Parlamento dà il suo consenso, ma vuole controllare tutto quanto ha fatto la Fs spa. Si portino dunque progetti, valutazioni di impatto ambientale, concessione delle Fs alla Tav e accordi con i «general contractors» e si aspettino i pareri. Fino a quando? Non si sa, su questo punto, come su molti altri termini della questione, non c'è chiarezza. «Questa mancanza di certezze è un dramma anche per il ministro», commenta Giancarlo Tesini, responsabile dei Trasporti, toccato in prima persona dalla decisione del Parlamento. Quanto peserà quella votazione sui programmi delle Ferrovie? «E' stato un momento importante politicamente perché conferma la validità dei programmi delle Fs. Si è partiti dalle mozioni sull'Alta Velocità, ma ho sottolineato come tutto vada valutato nella prospettiva di un riordino del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale». E' un investimento finanziario che resta comunque bloccato... «L'Alta Velocità rappresenta soltanto il 25%, 9 mila miliardi sui 38 mila disponibili nel triennio. In più, c'è la quota dei privati: 12 mila miliardi di anticipazioni». Il Parlamento vuole vedere tutto, anche gli studi di impatto ambientale e i contratti. Non è un caso anomalo, visto che Fs sono una spa? «Ma sono le stesse Ferrovie a chiedere i controlli, visto che hanno capitale pubblico da utilizzare insieme con anticipazioni private. Hanno interesse a desiderare che tutto sia fatto in trasparenza, specialmente in questo momento». A che punto sono le valutazioni? «Per legge, il ministro dell'Ambiente deve dare i suoi pareri. Stiamo preparando le convenzioni con le regioni Toscana ed Emilia-Romagna. Poi si passerà alla Conferenza dei servizi. Abbiamo già esaminato il nodo di Firenze e affrontiamo il nodo di Bologna». E i controlli sugli appalti? «La trasparenza è fondamentale: dobbiamo essere certi della giustezza di costi e procedure. Il governo è stato apertissimo: il Parlamento avrà a disposizione i contratti del dicembre '91 e gli integrativi. E abbiamo rimesso al Consiglio di Stato la valutazione dei contratti in rapporto alle norme Cee sulle gare europee». Quanto tempo assorbiranno i controlli del Parlamento? «Lo scivolamento è sicuro. Speriamo si tratti di mesi». Non si rischia di bloccare anche buona parte dell'attività delle Fs, in un momento delicato della loro trasformazione? «L'opera rimane integra nel programma, gli stanziamenti sono nella Finanziaria. Per il resto, le Fs stanno definendo la loro struttura interna». Cosa si prospetta per il trasporto locale? «Le Fs sono coinvolte direttamente. Stiamo affrontando il problema della copertura finanziaria: 11 mila miliardi di indebitamento pregresso. In futuro, come abbiamo anticipato, aumenterà la responsabilità delle Regioni, con l'acquisizione di ferrovie concesse e linee di navigazione interna: a loro toccherà riordinare il sistema eliminando sovrapposizioni e sperperi». Bruno Gianotti Giancarlo Tesini

Persone citate: Giancarlo Tesini, Tesini

Luoghi citati: Bologna, Emilia, Firenze, Roma, Romagna, Toscana