Cuccia non cambia squadra

Approvata la semestrale, l'utile lordo sale a 350 miliardi Approvata la semestrale, l'utile lordo sale a 350 miliardi Cuccia non cambia squadra Mediobanca conferma il consiglio MILANO. La giornata della semestrale Mediobanca inizia a metà mattina. Quando gli azionisti privati si ritrovano per la riunione che precede il consiglio. Arrivano Antoine Bernheim e Wolfgang Graebner, Salvatore Ligresti e Antonio Nottola, Cesare Romiti e Carlo Sama. E poi Pietro Marzotto, Leopoldo Pirelli, Giampiero Pesenti e il segretario del gruppo privato. Ariberto Mignoli. Evidentemente si decide di non dar corso a ricambi nel consiglio, come ipotizzava il tamtam di Borsa. Si era ventilata, ad eempio, la possibilità che Carlo Sama prendesse il posto di Giuseppe Garofano. Ma così non è stato. Il comunicato alla fine è stringato. Vi si legge che il consiglio, riunito sotto la presidenza di Francesco Cingano, ha approvato la relazione semestrale al 31 dicembre scorso. L'utile lordo (prima di imposte, svalutazioni e accantonamenti) è salito dai 340,4 miliardi del primo semestre 1991-92 a 350,7 miliardi. 1 mezzi di provvista sfiorano i 18.000 miliardi, contro i 17.514 al dicembre '91, i finanziamenti passano da 14.000 a 14.381 miliardi, gli investimenti in titoli e azioni sono pari a 2815 miliardi (2261). La liquidità resta alta, anzi aumenta: 4424 miliardi (4348) tutti investiti in titoli di Stato. Via Filodrammatici resta fedele alla tradizione, prudente più che mai. Fatto positivo: la liquidità torna a crescere, mentre al 31 dicembre 1991 era scesa, rispetto al dicembre '90, di 325 miliardi. Ci vorrà qualche giorno prima di avere ulteriori dettagli, ma sembra di capire fin d'ora che i risultati 1993 non saranno inferiori al 1992. Anzi, se non interverranno fattori imprevisti, saranno migliori. Lo scorso bilancio, infatti, aveva dovuto spesare 800 milioni di svalutazione titoli, mentre 83 miliardi erano stati accantonati al fondo oscillazione titoli e 70 miliardi al fondo rischi. Con la Borsa che ha un po' ripreso di tono, e che comunque sembra uscita dal letargo che l'aveva imbrigliata per lunghi mesi, è quindi possibile che, proprio dal portafoglio, escano quest'anno maggiori plusvalenze. Quanto ai movimenti successivi al 30 giugno scorso, la relazione di bilancio di ottobre aveva già riportato 20 miliardi di sottoscrizione su obbligazioni Italcementi, 740 miliardi di titoli Ciment Frangais, quasi 36 miliardi di acquisti di Snia Bpd e 26 miliardi di titoli tra Olivetti e Saipem. Sul fronte dei collocamenti di quest'anno, ricordiamo l'aumento di capitale della Ras e le obbligazioni Enel. Inoltre, sempre nel semestre e anche nei primi mesi di quest'anno, l'istituto ha accelerato l'attività di consulenza e di servizi, un capitolo che dovrebbe portare utili aggiuntivi. Nel bilancio chiuso al 30 giugno 1992 l'utile netto era stato pari a 262 miliardi, l'utile lordo a 625 miliardi. Con un semplice raddoppio aritmetico, Mediobanca dovrebbe, alla fine del prossimo giugno, superare i 700 miliardi di utile lordo. [v. s.] Enrico Cuccia

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