Si chiama Chandler il Lauda delle moto
Sport Dopo la bella gara in Australia nella 500 Si chiama Chandler il Lauda delle moto Col pignolo e scrupoloso americano la Cagiva ha fatto un salto di qualità EASTERN CREEK. In crisi l'Aprilia, che nel '92 ha conquistato dieci vittorie e il titolo della 125; un po' in ombra i piloti italiani, per la prima volta, dopo quasi due anni, a secco di vittorie in una corsa mondiale, il Gran Premio d'Australia che domenica ha dato il via al campionato di moto ha portato alla ribalta un altro nome di casa nostra, quello della Cagiva. In realtà, si tratta di una vecchia conoscenza perché da oltre 12 anni la Casa varesina si misura nella classe 500 e perché, sempre nel '92, aveva già centrato il risultato storico della vittoria in un Gran Premio, quello di Ungheria, con Lawson. Eppure, il modo con il quale la Cagiva è divenuta protagonista ad Eastern Creek è completamente diverso, decisamente più concreto. Stavolta la moto italiana, pur non vincendo ma classificandosi al terzo posto, è stata in pratica sino alla conclusione della gara in lizza per la vittoria in una bagarre che ha visto impegnate Suzuki, Yamaha e Honda (relegata al quarto posto). Stupiscono i progressi che hanno portato la «C593» a essere veloce quanto la Suzuki e la Yamaha, leggera al punto da arrivare al peso minimo imposto per la categoria, stabile, fìnanco bella - il che non guasta mai - e ricca di una tecnologia nella costruzione e nella scelta di materiali avanzati. «Non ci sono segreti particolari; diciamo che si lavora con un metodo diverso, ma con enorme armonia e con un vero spirito di squadra», spiega Giacomo Agostini, team-manager della formazione che ha in gestione l'attività sportiva della Cagiva nei Grandi Premi di velocità. «E questo - aggiunge - sia nel team clie fa base a Bergamo e che viaggia da un circuito all'altro, sia in fabbrica: con me ci sono quindici persone mentre a Varese il reparto corse conta su 32 elementi dei quali cinque sono ingegneri. Parlando in modo particolare della moto è difficile indicare in che cosa sia migliorata maggiormente; lo è un po' in tutti i particolari. La parte su cui bisogna lavorare maggiormente sono le sospensioni». C'è un elemento, però, che ci sembra sia stato determinante nel salto di qualità, ed è il pilota. Dag Chandler, si è detto, ricorda molto quell'Eddie Lawson che ha vissuto due anni alla Cagiva. Ma soltanto per la sua pignoleria nel richiedere o suggerire modifiche; per il resto è completamente diverso. Riservatissimo, molto timido al punto da risultare estremamente sintetico nelle conversazioni, Chandler è praticamente il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene dal box Cagiva, dove segue con scrupolo, pur senza dare impiccio, il lavoro dei meccanici; e dove ha dimostrato di essere (forse unico pilota) in grado di analizzare al computer i risultati della telemetria. A settembre Chandler compirà 28 anni. Californiano di Salinas, questo Niki Lauda delle moto ha corso negli Stati Uniti sino al 1990, anno in cui ha conquistato il titolo nazionale delle superbike. Poi ha debuttato nel Mondiale con la Yamaha del team «B» di Kenny Roberts. Passato nel '92 alla Suzuki, dove sovente ha preceduto il compagno di squadra Schwantz, ha concluso il Mondiale al quinto posto». «Quando mi sono accordato con la Cagiva non mi sono posto il dubbio che potesse non essere competitiva - ha spiegato dopo la gara di domenica -. Forse alla fine della scorsa stagione non avrei immaginato di poter essere oggi al terzo posto di un Gran Premio e del Mondiale. Non trovo grosse differenze di prestazioni con le altre moto, salvo per quanto riguarda l'accelerazione. E il clima della squadra aiuta: direi che qui c'è un entusiasmo e una passione che diventano una spinta non indifferente. A questo punto credo che potremo essere più spesso sul podio e forse possiamo oggi ipotizzare un nostro successo in un paio di Grandi Premi che si disputano su piste molto guidate come quelle di Assen e Barcellona». Cario Ganzano
Persone citate: Dag Chandler, Eddie Lawson, Giacomo Agostini, Kenny Roberts, Lauda, Lawson, Niki Lauda, Salinas, Schwantz, Suzuki
Luoghi citati: Australia, Barcellona, Bergamo, Stati Uniti, Ungheria, Varese
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