Povero Sly

Povero Sjy Povero Sjy «Pernacchia» con la Griffith HOLLYWOOD. Una «Rapsberry» (in inglese vuol dire lampone, ma anche pernacchia) per Stallone. In attesa degli Oscar veri, inarrestabile è il trionfo di Sylvester Stallone, ormai «Pernacchia d'oro» a vita per i tradizionali «antiOscar». Con Stallone anche Melanie Griffith in «Vite sospese» dove fa la spia. «Melanie - dicono gli inventori del premio - avrebbe comunque vinto per la frase: "Non ho mai sentito parlare dell'Olocausto, sono nata nel 1957"». dalle telecamere mentre reagiscono con entusiasmo alla vittoria o non sanno nascondere il disappunto per avere perso. E poi, dove altro si possono vedere raccolti sotto uno stesso tetto Jane Fonda e Denzel Washington, Jack Nicholson ed Anthony Hopkins, Jodie Foster e Richard Gere? E quella foto di Marcello Mastroianni e Sofia Loren che si stringono attorno a Federico Fellini che riceve l'Oscar alla carriera, avrebbe lo stesso valore se si fosse trattato di un'altra statuetta? L'Oscar viene seguito con grande attenzione anche dai sarti, che fanno a gara per avere per una notte modelle di eccezione. Armarli ha fatto ancora ima volta la parte del leone, ma Yves Saint Laurent si è accaparrato la Deneuve, mentre Valentino, questa volta, ha potuto contare su Sofia Loren, Mercedes Ruhel ed Elizabeth Taylor, che ha ricevuto un premio per il suo lavoro nella lotta contro l'Aids. Vigilia di tensione per Jerry Moon, responsabile della sicurezza. «Guardia del corpo», l'ultimo film con Kevin Costner, ha suscitato non poche psicosi, perché nella finzione qualcuno aveva tentato di assassinare una star. Moon assicura che quello è solo un film e che la realtà è diversa, ma le misure sono severissime. Lorenzo Sona