Calandri il poeta dell'incisione

Morto a 79 anni Morto a 79 anni Calandri il poeta dell'incisione S TORINO I è spento a 79 anni Mario Calandri, maestro dell'incisione di assoluto livello nazionale e continuatore per vent'anni, dal 1957, della validissima scuola di incisione contemporanea instaurata all'Accademia Albertina dal suo maestro Marcello Boglione, di cui era stato assistente per un decennio. Le sue prime prove risalgono agli estremi Anni 30 e già nel 1940 è presente alla Biennale di Venezia. Il maggiore omaggio alla sua arte fu offerto dall'Accademia con l'antologica del 1987. In quell'occasione, l'allora direttore Sergio Saroni, anche lui scomparso, rievocava i sottili significati lirici e psicologici del suo ristretto repertorio grafico e pittorico: «Le giostre, gli interni, le rose e le viole e qualche insetto. Quasi che queste cose o questi oggetti bastassero a circoscrivere il proprio mito, quasi che le pareti domestiche, i ricordi e le immagini colte attraverso i vetri dell'abbaino, fossero i limiti naturali entro i quali condurre la propria partita. E sì che questi oggetti hanno avuto tanta parte in una certa iconografia grafica torinese, quasi a crearne una maniera se non addirittura una scuola, e con una intensità a volte inspiegabile se si riflette sul fatto che questo amore per le cose costituisce soltanto la sfuggente insegna di una poeticità troppo difficile da descrivere». In effetti l'inquietante, magica qualità delle puntesecche e acqueforti di Calandri, sue esclusive tecniche, consisteva nell'assoluta semplice immediatezza del suo segno supremamente raffinato e nella capacità di tradurre in forma una somma complessa di significati sia poetici che letterari, di un particolare tipo di letteratura quale può essere esemplato dal suo amatissimo Henry James. Su questo piano si può proporre come unico paragone a livello nazionale un altro grande incisore e letterato come Luigi Bartolini. Marco Rosei

Persone citate: Henry James, Luigi Bartolini, Marcello Boglione, Mario Calandri, Sergio Saroni

Luoghi citati: Torino, Venezia