Debutto con classe

Debutto con classe Debutto con classe Tra sarcofagi e aragoste la giornata di Edouard I PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Colazione al Plaza, poi una visitina da Amenofi III (la mostra del giorno) dribblando reporter e fotografi. Anche nel giorno più lungo, quello che precede la consacrazione governativa serale, Edouard Balladur non rinnega il suo personaggio «british», tantomeno lo spleen aristocratico. Neppure il cardinalizio Mitterrand ormai può stargli dietro. Ieri il Presidente aveva in programma l'abituale partitella a golf («Adoro farlo vincere» confida il partner Jacques Séguela») ma l'ha sospesa per accomiatarsi da Bérégovoy: un lungo addio e parecchia commozione. Edouard I, invece, non deroga alle buone abitudini borghesi. La Guida Michelin c'informa che il Plaza sfama i commensali per 200 mila lire prò capite vini esclusi. Specialità, l'aragosta soufflée. Il prestigioso restaurant non è peraltro lontano da casa Balladur (fuoco nel camino, mobili Impero): zona Trocadero, forse la più chic. Il premier in pectore non aveva certo bisogno di farsi prestare quattrini - come l'ex operaio Bérégovoy - per un alloggio da 100 mq in città. Quanto al Grand Palais, dove troneggia l'expo sui faraoni, si trova proprio a mezza strada tra il Plaza e l'ufficio che raccoglie lo stato maggiore balladuriano, in boulevard Saint-Germain. Ma la breve puntatina tra i sarcofagi ha comunque messo in crisi il codazzo dei fotoreporter. Aspettavano che Balladur si dirigesse verso l'Eliseo. E nel vedere il suo chaffeur imboccare contromano una corsia per soli bus, qualcuno ha urlato: «Vuole seminarci». Ma no. Il placido Balladur intendeva solo familiarizzarsi con le antichità egizie, nell'attesa (affermano i maligni) d'incontrare la mummia Mitterrand. Il tam tam giornalistico lasciava prevedere un colloquio tra i due già ieri mattina. Delusio- ne. Balladur presenzia un breve meeting con Chirac all'Hotel de Ville - ultimi dettagli sul nuovo governo - poi raggiunge Saint-Germain, ove il N° 2 rpr Alain Juppé, Simone Veil e altre star gli rendono visita. Malgrado lo show, il dubbio si fa strada: che non sia lui il premier della seconda coabitazione? E tuttavia, dopo mezzogiorno, Giscard scioglie la riserva: «Appoggeremo Balladur». In genere l'Eliseo ama stupire, depistare gli osservatori. Laurent Fabius ed Edith Cresson premier non costituiscono il migliore esempio. Ma dal 28 marzo ha margini di manovra esigui. Che gli piaccia o meno, la Destra prova senza il minimo timore reverenziale a forzargli la mano, imponendo Lord Balladur per Matignon. Il «primoministrabile», da parte sua è imperturbabile. Come sempre. Non sono i piccoli ritardi a renderlo ansioso. Ci berrà su qualche buona tazza del tè favorito. E comunque Hubert Védrine, segretario generale all'Eliseo, lo tranquillizza: «la nomination è prossima». Ore 19.15, squilla il telefono nel quartier generale: «Ci siamo». 45' più tardi, Eduard Balladur scruta - come milioni di francesi - il teleschermo. Mitterrand non usa circonlocuzioni. Dopo 76 parole appena, nomina il leader rpr e la carica affidatagli «da stasera». La «giornata particolare» volge al termine. Le troupes accendono micidiali riflettori per immortalare l'uscita dal fortilizio. 20.30: giacca scura, camicia dalle invisibili righine, Balladur si avvia verso l'Eliseo. Una Renault Safrane inghiotte il Lord transalpino. Dopo il colloquio ce lo restituirà premier, [e. bn.] ASSEMBLEA USCENTE 577 27 PC 1 282 PS E MAGGIORANZA PRESIDENZIALE □ 129 ODf 1127 RPR J j 11 INDIPENDENTI DI DESTRA 1 FN NUOVA ASSEMBLEA 577 h 25 PC 67 PS E MAGGIORANZA PRESIDENZIALE 206 UDF 242 RPR [ Ì36 INDIPENDENTI DI DESTRA i]l INDIPENDENTE

Luoghi citati: Parigi