Sanità, altri guai per il pli di F. Mil.

Sanità, altri guai per il pli Sanità, altri guai per il pli Altissimo e De Lorenzo inquisiti nell'inchiesta sul «Cardarelli» NAPOLI. La storia infinita della tangentopoli napoletana si arricchisce di un altro capitolo, quello dedicato alla sanità. E ancora una volta sarebbero coinvolti due esponenti di rilievo della politica nazionale. I nomi dei liberali Renato Altissimo e Francesco De Lorenzo, rispettivamente ex segretario del partito ed ex ministro della Sanità, figurerebbero nel registro delle persone sottoposte ad indagine. Il reato ipotizzato per entrambi è di corruzione. L'inchiesta condotta dai sostituti procuratori della repubblica di Napoli Aldo Policastro, Arcibaldo Miller e Giuseppe Narducci riguarda il presunto pagamento di tangenti per l'appalto della rimozione dei rifiuti speciali nel «Cardarelli», l'ospedale più grande dell'Italia del Sud. L'indagine è in una fase delicatissima: carabinieri, guardia di finanza e polizia sarebbero sul punto di arrestare un centinaio tra pubblici funzionari, amministratori locali, anche esponenti della malavita organizzata. Sì, perché l'ultimo degli scandali che ormai sta sommergendo Napoli lambisce anche la camorra. I giudici hanno indagato per mesi sulle attività svolte nel «Cardarelli». La loro attenzione si è concentrata soprattutto su¬ gli appalti concessi a ditte che avrebbero pagato laute tangenti in cambio di un trattamento di favore. Il primo consisterebbe proprio nella rimozione dei rifiuti speciali. Il servizio fu affidato alla «Siglioccolo», una ditta specializzata già coinvolta in un altro scandalo, quello che ha portato all'arresto dell'intero vertice della Usi 35 di Castellammare di Stabia. Anche il titolare della società, Sabatino Siglioccolo, fu ammanettato con l'accusa di aver inserito nel libro paga i dirigenti dell'Unità sanitaria. L'imprenditore, interrogato, avrebbe poi ammesso di aver sborsato tangenti per aggiudicarsi anche l'appalto al «Cardarelli». Sul secondo filone delle indagini, quello che riguarda il servizio mensa del nosocomio napoletano, incombe l'ombra della camorra. Gli investigatori hanno scoperto che il titolare occulto di una delle società appaltatici è Maria Orlando, la madre del boss Lorenzo Nuvoletta. La donna è da anni di casa nell'ospedale: prima di aggiudicarsi la fornitura del cibo ai degenti, aveva stipulato con l'amministrazione della struttura sanitaria un contratto per la consegna di ingenti quantitativi di uova, pollame e verdura. Ma l'inchiesta dei sostituti Narducci, Policastro e Miller non finisce qui. Gli investigatori avrebbero riscontrato gravi irregolarità anche nel servizio lavanderia. Infine c'è il capitolo più delicato, quello delle assunzioni: circa un terzo del personale parasanitario sarebbe stato raccomandato dalla «cosca» di Lorenzo Nuvoletta. [f. mil.]

Luoghi citati: Castellammare Di Stabia, Italia, Napoli